Dal Sudamerica le fortune dei Benetton. SocGen rifà i conti su Atlantia

SocGen promuove Atlantia. Nonostante un calo del traffico, nel primo trimestre dell'anno, del 2,9% sulla rete italiana, peraltro compensato dalla crescita in Brasile (+4,8%) e in Cina (+4,7%), secondo gli analisti della banca transalpina c'è ancora valore in Atlantia, tanto che dopo una trimestrale che ha mostrato anche una decisa frenata delle spese per investimento (277 milioni di euro di Capex nel periodo, -19% su base annua in scia al -31% segnato in Italia) ma anche un debito netto rimasto in linea coi valori di fine 2012 (10,1 miliardi di euro) e una liquidità ancora solida (6,3 miliardi di riserve per cassa) gli esperti della casa d'affari francese hanno rivisto al rialzo il target price sul titolo, portandolo da 15,1 a 16,3 euro per azione.
Una revisione al rialzo che riflette l'aggiornamento delle stime (che ancora non incorporano i risultati di Gemina, dato che il closing dell'acquisizione è atteso solo nel corso del quarto trimestre dell'anno) che ora incorporano un calo del traffico domestico nel 2013/2014 rispettivamente del 4,2% e dell'1% dai livelli di fine 2012 (contro precedenti attese per -3,5% e +0,5% rispettivamente, a riprova che la ripresa in Italia resta per gli esperti molto più lontana e modesta di quanto non si attendano finora fonti ufficiali), lo slittamento del piano d'investimenti (il cui impatto è stimato ora pari a 1,2 miliardi di euro l'anno nel periodo 2013-2016) e un ulteriore calo di circa 60 punti base del rendimento sui bond decennali italiani (dal 4,5% al 3,9%) che si traduce in una leggera limatura (-1,6%) delle previsioni di utile netto a fine 2013.
Se gli analisti hanno potuto migliorare il target price (mantenendo un giudizio di "buy", acquistare) è soprattutto perché ci si attende un calo del costo ponderato del capitale in Italia (dal 6,1% al 5,9%) grazie alla discesa dei rendimenti, pur a fronte di uno sconto del 15% rispetto al valore teorico di 19,2 euro (dai precedenti 17,7 euro) per compensare il rischio di ulteriori frenate del traffico e di un possibile peggioramento dello scenario normativo del settore in Italia.