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Economia
Start up, nel 2023 oltre 1 mld di finanziamenti. Accelera anche la corsa green
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Start up e sostenibilità: i numeri che hanno segnato il 2023

Da un lato le imprese emergenti, intese come portatrici di idee e soluzioni innovative, dall’altro il tema sempre più caro ad aziende e agenzie di comunicazione: start up e sostenibilità sono state due delle parole chiave di questo 2023. E il nostro paese ha cercato di fare la sua (modesta) parte, nonostante le diverse complessità economiche (dall’inflazione ai tassi d’interesse, dall’elevato debito pubblico alla Manovra in via di approvazione). Secondo infatti l’ultimo report dell’Osservatorio Startup Hi-tech promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con InnovUp - Italian Innovation & Startup Ecosystem, nel 2023 gli investimenti totali in Equity di startup hi-tech in Italia hanno raggiunto 1,13 miliardi di euro. Un dato apparentemente in controtendenza (rispetto al 2022 la contrazione è del 39%), ma che se inserito in un quadro globale, nel quale si è verificato un calo generalizzato degli investimenti, è prova di una “crescente solidità del sistema italiano”.

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“I risultati confermano come l’ecosistema del nostro Paese si sia ormai stabilmente attestato oltre la soglia rappresentativa del miliardo di euro di investimenti annui, che era stata per la prima volta superata nel 2021”, ha commentato Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Startup Hi-Tech. “È necessario, tuttavia, inquadrare la significativa decrescita registrata nel 2023 nello scenario macroeconomico nazionale e internazionale in cui si collocano. Il dato italiano rilevato, infatti, risulta in linea con le evidenze internazionali, che vedono ad esempio il valore del mercato del Venture Capital Europeo diminuire del -49% nei primi nove mesi del 2023 rispetto all’anno precedente”. Gli investimenti da parte di fondi di Venture Capital indipendenti, aziendali e governativi, hanno infatti confermato il loro tradizionale ruolo di guida per l’intero ecosistema, con cali lievi del 14% rispetto al 2022. Dato che conferma, ancora una volta, il ruolo infrastrutturale del "comparto formale". Lo stesso che nel biennio pandemico ha mantenuto la tenuta dell'impianto economico. 

A giocare invece un ruolo marginale, sottolinea l'Osservatorio Startup Hi-Tech, sono stati gli investimenti Corporate, strutturati o meno che hanno registrato una contrazione del 43%. Un decremento specchio dell’incertezza economica, causata in gran parte dall’aumento dei tassi di interesse. In tale scenario (poco stabile) gli investitori sono più riluttanti a investire in asset meno “sicuri”, come le startup. Sulla stessa anche i finanziamenti internazionali hanno registrato una flessione del 55%.

Insomma un 2023 che si è “chiuso a tinte chiaro-scure”, ha ben sottolineato Giorgio Ciron, direttore di InnovUp. Da una una parte abbiamo infatti constato “la riduzione degli investimenti, soprattutto a causa dell’assenza dei mega-round, in linea con il mercato globale”, ma dall’altra si è comunque verificato “il superamento strutturale della soglia psicologia del miliardo di investimenti, l’ingresso di nuovi player – anche internazionali – tra gli attori formali e la tenuta dei round seed sia come ammontare medio che come numero”.

Ma non solo start up innovative. Nel 2023 anche le giovani imprese attive nel settore della sostenibilità hanno giocato un ruolo da “protagoniste”. In particolare, le greentech, quelle startup che operano per la riduzione degli sprechi, l’abbattimento delle emissioni di carbonio e la lotta all’inquinamento. Secondo le stime recenti pubblicate da Allied Market Research, il giro di affari mondiale passerà dai 10,3 miliardi di dollari del 2020 a 74,64 miliardi di dollari nel 2030. Nicola Zanetti, Ceo e fondatore di B-PlanNow (acceleratore di start up), ha fatto recentemente notare che secondo i dati dell’ultimo State of Climate Tech Report di PricewaterhouseCoopers la crescita del capitale investito in startup green a livello globale ha superato il 200% tra 2020 e 2021, toccando gli 87 miliardi di dollari. In Italia invece, non abbiamo questi numeri, "ma possediamo un ecosistema giovane e con grandi possibilità”, ha sottolineato ancora Zanetti.

Basti pensare che da qui al 2021 la crescita delle start up green del territorio ha superato i 40 punti perentuali. Senza considerare tutti gli investimenti in sostenibilità, che solo in Italia negli ultimi anni hanno ammontato a 700 milioni di euro raccolti.  In tale scenario, secondo l’ultima ricerca di B-PlanNow, le giovani imprese operative sul territorio- a vocazione green- sono attualmente ben 370. Queste realtà sono attive soprattutto al Nord e al Centro Italia (Lombardia, Lazio e Piemonte) e operano principalmente nei settori “agritech & food” (20%) o in quello energetico (19%), ma ci sono anche startup greentech attive nei settori industria (15%), mobilità sostenibile (12%) e riciclo (11%). Insomma, numeri tutti in salita che fanno (più che) ben sperare.

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