Economia
Stellantis, la Gigafactory a Termoli dal 2030. Investimento da 7 miliardi

I lavori per la realizzazione dell’impianto per la produzione di batterie inizierà nel 2026
Stellantis, nel 2030 pronta la Gigafactory di Termoli: investimento da 7 miliardi
Partirà nel 2026 la gigafactory di Termoli ma arriverà a regime solo nel 2030 con 2.000 occupati. E' una nota unitaria di Fim Fiom Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr a presentare il ruolino di marcia delineato oggi da Stellantis nel corso di un incontro nel quale il gruppo automotive ha confermato il piano di progressiva trasformazione dello stabilimento di Termoli da fabbrica di motori e di cambi in gigafactory di batterie per auto elettriche.
Una trasformazione che avverrà attraverso la joint venture Acc. formata dalla stessa Stellantis con Mercedes e con Total, che avrà una capacità industriale da 40 gigawat grazie alla quale "Termoli diventerà il terzo polo europeo di produzione di batterie, con Francia e Germania, a cui si aggiungeranno altre due fabbriche negli Usa e in Canada". L’investimento complessivo europeo ammonterà a 7 mld di euro. E la road map tratteggiata dal gruppo prevede il calo e poi la cessazione della attuale produzione a cominciare nel 2024, con un picco di momentaneo esubero nel 2025 pari a 1000 occupati: dal 2026 ci sarà però la partenza della gigafactory, che arriverà a pieno regime nel 2030 con 2.000 occupati.
"Di positivo c’è che il piano dell’azienda potenzialmente porta alla piena rioccupazione. Ma sussistono alcune criticità, che dovremo affrontare insieme", commentano i sindacati ad una sola voce. Sono varie le fasi attraverso cui si articolerà il processo di trasformazione, secondo quanto previsto: a gennaio 2023 avrà luogo l’acquisizione delle aree da parte di Acc; ad ottobre inizieranno i lavori nelle aree libere dalla attuale produzione con il modulo 1 e la costruzione della power solar unit, che dovrà produrre energia rinnovabile con i pannelli solari; nel primo quadrimestre 2024 invece cesserà la produzione di cambi, mentre la discesa dei motori sarà graduale, con il fire di cui è prevista la fine nel 2026 e i motori premium che proseguiranno ancora per qualche anno; a gennaio 2025 inizieranno i primi riassorbimenti di personale, con una fase formativa che prevede anche una disponibilità a lavorare per massimo sei mesi a Douvrin in Francia.
Che cosa prevede il piano di Stellantis
Il piano di Stellantis inoltre prevede anche la creazione di un centro di ricerca e sviluppo con la collaborazione della università del Molise. Positiva dunque l'accoglienza dei sindacati che però rilevano alcune criticità: "innanzitutto è da assicurare formalmente che Acc si impegni a prendere tutti i lavoratori attualmente impiegati a Termoli, poi in ogni caso ci sarà un periodo di scarico di lavoro che richiederà ammortizzatori sociali di accompagnamento e che dovremo cercare di rendere il meno gravoso possibile per i lavoratori", prosegue la nota unitaria di Fim Fiom Uilm Fismic, Uglm e Aqcfr.
Inoltre, sollecitano, "andrà garantito un congruo trattamento di trasferta per l’eventuale periodo di lavoro e formazione da svolgere in Francia. Infine chiediamo un’intesa che offra la massima tutela possibile in termini di continuità normativa e salariale per tutti i lavoratori coinvolti. Per risolvere questi problemi i prossimi incontri dovranno coinvolgere la joint venture subentrante Acc e poi naturalmente le istituzioni locali e nazionali. Ma siamo fiduciosi che sapremo trovare le giuste risposte per i lavoratori, poiché il risultato è di grande importanza: la riconversione della più grande fabbrica di motori di Italia e la occupazione di oltre 2.000 lavoratori".
"La direzione di Stellantis ci ha oggi confermato il piano di progressiva trasformazione dello stabilimento di Termoli da fabbrica di motori e di cambi in gigafactory di batterie per auto elettriche. Ciò sarà fatto attraverso la joint venture ACC formata dalla stessa Stellantis con Mercedes e con Total, che avrà una capacità industriale da 40 gigawatt ora". E' quanto riferiscono, in una nota, i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr.