Economia
Stipendi, buone notizie per i lavoratori statali: nuovi aumenti in arrivo. Il governo mette sul tavolo 10 miliardi di euro
Le risorse messe a disposizione, pari a quasi 10 miliardi di euro, dovrebbero bastare a garantire un aumento degli stipendi per i dipendenti pubblici che, nei prossimi tre anni, permetta di recuperare interamente l’inflazione

Aumenti Stipendi PA, sul tavolo 10 miliardi per i contratti pubblici e un fondo per ridurre i gap salariali
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha sottoscritto la cosiddetta “direttiva madre” con l’obiettivo di velocizzare il confronto sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego, cercando di evitare che - come accaduto in passato - gli aumenti retributivi arrivino con ritardo, ovvero dopo la scadenza degli accordi. Contestualmente, ha firmato anche l’atto di indirizzo specifico per il comparto delle Funzioni centrali, che riguarda circa 200 mila lavoratori tra ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. Per il prossimo triennio 2025-2027, l’esecutivo ha già previsto risorse complessive per quasi 10 miliardi di euro.
A cosa serviranno i 10 miliardi di euro
Le risorse messe a disposizione, pari a quasi 10 miliardi di euro, dovrebbero bastare a garantire un aumento degli stipendi per i dipendenti pubblici che, nei prossimi tre anni, permetta di recuperare interamente l’inflazione, con una media di circa il 2% in più all’anno. Le due direttive firmate dal ministro Zangrillo – quella generale e quella per il settore delle Funzioni centrali – sono ora al vaglio del ministero dell’Economia.
Entro novembre, poi, dovrebbe arrivare la certificazione della rappresentatività dei sindacati, necessaria per stabilire quelli che potranno partecipare ufficialmente al tavolo delle trattative. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il primo tavolo a partire sarà quello delle Funzioni centrali, l’unico comparto ad aver completato il rinnovo del contratto relativo al triennio 2022-2024.
La posizione di Cgil e Uil
A rallentare il negoziato sarebbero le posizioni della Cgil e, in parte, anche della Uil, anche se quest’ultima di recente ha mostrato una maggiore apertura alla possibilità di chiudere l’accordo. Nel frattempo, il ministro Zangrillo ha messo sul tavolo alcuni impegni “politici” per favorire l’intesa. Tra questi, la promessa di avviare, entro due mesi dalla possibile firma del contratto attuale, il confronto per il rinnovo del triennio 2025-2027. La firma della direttiva madre e dell’atto di indirizzo per le Funzioni centrali dà concretezza a questa intenzione.
Il fondo
A margine del Forum di Cernobbio, Zangrillo ha anche comunicato di aver proposto al Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, la creazione di un fondo nella prossima legge di Bilancio al fine di ridurre il divario salariale tra i dipendenti dei ministeri centrali e quelli degli enti locali. L’idea è stata accolta con grande "disponibilità" dal ministro.
L’obiettivo del fondo è quello di "accelerare il percorso di perequazione tra le retribuzioni dei ministeri centrali e quelle degli enti territoriali", ha dichiarato Zangrillo. La necessità di una misura rivolta agli enti locali deriva dalla disparità retributiva delle realtà centrali e territoriali che "negli ultimi vent'anni si è allargata", ha puntualizzato. Non è solo una questione di natura tecnica, ma si tratta di un segnale di attenzione per quella parte della Pa "più operativa, più vicina al sistema delle imprese e ai cittadini”.