Le donne? Lavorano gratis 59 giorni. Gli uomini guadagnano il 16% in più
Resta elevato in Europa il divario fra i salari maschili e quelli femminili, e la scelta del 28 febbraio come giornata europea per la parita' retributiva dipende dal fatto che per i due primi mesi dell'anno le donne europee continuano a lavorare a salario zero: 59 sono infatti i giorni in cui una donna dovrebbe lavorare in piu' per guadagnare quanto un uomo.
Come confermano le ultime cifre rese note dalla Commissione europea, il differenziale retributivo di genere, cioe' la differenza media tra la paga oraria di uomini e donne nell'intera economia, e' rimasto quasi immutato negli ultimi anni ed e' pari al 16,4%. In Italia pero' la differenza e' inferiore alla media, anche se in aumento rispetto a quattro anni fa, e pari al 6,7%.
"Negli ultimi anni - ha sottolineato Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia - il divario fra salari maschili e femminili si e' ridotto solo in misura marginale, in buona parte solo a causa del calo delle retribuzioni maschili, come conseguenza della crisi economica, piu' che per un aumento di quelle femminili".
"La parita' retributiva per uno stesso lavoro e' un principio sancito dai trattati dell'Unione", ricorda Reding, e Bruxelles "sta preparando un'iniziativa che renda inutile la celebrazione di una giornata per la parita' retributiva". Fra i paesi in cui la differenza salariale fra donne e uomini e' piu' elevata ci sono l'Estonia (30%), l'Austria (23,4%), la Germania (22,4%); in Spagna e' del 17,8%, in Francia e' pari al 14,8% e in Polonia al 6,4%.