Tonfo di Mps e Carige in borsa. Siena brucia un miliardo di valore
Il presidente di Mps Alessandro Profumo sembra motivato nel proseguire il suo lavoro, nonostante un giudizio dell'autorità di viglianza, la Bce, che al termine del comprehensive assessment ha sentenziato che a Siena mancano ancora oltre 2 miliardi per mettere la banca in sicurezza in vista del varo dell'unione bancaria europea. Eppure la borsa, dopo aver scommesso la scorsa settimana che Mps ce l'avrebbe fatta a passare con poco i terribili stress test dell'Eurotower, boccia il titolo dell'istituto senese che come Carige avrà con molta probabilità bisogno di un altro aumento di capitale.
Di nuovo sospeso per eccesso di ribasso, il titolo Mps è riuscito a entrare in contrattazione due volte nell'arco della mattinata ma solo per qualche minuto e la Consob ha vietato le vendite allo scoperto. Non aiutano anche le dichiarazioni dei vertici di Mps che hanno aperto alla possibilità di aggregazioni con altri istituti. Il direttore generale dell'Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini, ritiene che il mercato abbia una reazione eccessiva perché c'è una certa incertezza su come Mps coprirà questa carenza di capitale.
"Probabilmente il mercato sta reagendo all'ipotesi di un aumento di capitale aggiuntivo ma la volatilità è la reazione normale dei mercati rispetto all'incertezza", ha detto Sabatini, osservando che venerdì il mercato era positivo su Mps perché considerava che probabilmente non ci sarebbe stato bisogno di un aumento di capitale e che lo shortfall avrebbe potuto essere colmato con altri strumenti, non con strumenti diluitivi.
"Dobbiamo aspettare il piano che Mps sta mettendo a punto in questi giorni. A quel punto sono sicuro che il mercato sarà in grado di valutare meglio lo stato reale della banca", ha concluso Sabatini. La seconda banca italiana a risultare sotto i livelli patrimoniali richiesti, anche dopo le misure realizzate nel corso di quest'anno, è Banca Carige (-13,10% a 0,0809 euro, dopo varie sospensioni per eccesso di ribasso) che nelle stime della Banca d'Italia dovrà trovare altri 814 milioni di euro.
Dopo una buona apertura, sulla scia dei risultati positivi degli stress test, il settore bancario ha girato in negativo sui listini europei. Secondo gli operatori, gli acquisti iniziali erano soprattutto contromisure dopo l'hedging decisi nel fine settimana per parare possibili sorprese negative dagli stress test. Finite le ricoperture sono mancati gli acquisti di sostegno.
Piazza Affari chiude in netto calo all'indomani degli stress test della Banca centrale europea, con l'indice Ftse Mib che ha segnato un -2,40% a 19.053 punti. Milano e' maglia nera tra i principali listini europei trascinata da un comparto bancario oggetto di raffiche di sospensioni nel corso di tutta la seduta, affossato dalle performance di Mps e Banca Carige, i due istituti su cui e' acceso il faro della Bce. Il titolo della banca senese ha aggiornato il suo minimo storico a 0,7735 euro e segnato in chiusura un calo del 21,50%. Fuori dal paniere principale, in profondo rosso Banca Carige (16,54%).
Nella fotografia scattata a fine 2013 dalla Bce, secondo i risultati diffusi ieri, è emerso che circa una banca su cinque non ha superato gli stress test, ma la maggior parte ha già posto rimedio nel corso del 2014. I problemi più consistenti sono stati riscontrati in Italia, a Cipro e in Grecia. Mancano all'appello in Europa soltanto 10 miliardi di euro, ma di questi 10, quasi un terzo (2,9) devono essere iniettati nel sistema bancario italiano. Comunque il vice direttore generale di Bankitalia, Fabio Panetta, ha definito rassicurante e ampiamente attesa la performance agli stress test delle banche italiane, imputando l'esito al minor sostegno pubblico ricevuto dagli istituti di credito e alla prolungata recessione dell'economia italiana. Sul risultato di Mps, Panetta ha riconosciuto come un fattore significativo sia stata l'ampia esposizione ai titoli pubblici italiani.
Sul mercato secondario anche lo spread Btp-Bund risente del buon risultato delle analisi della Bce. Il differenziale scende sotto quota 160 a 158 punti per effetto di acquisti sul Btp decennale che mostra un rendimento in calo al 2,48% mentre qualche presa di beneficio sul Bund che torna a un rendimento dello 0,90%.