Economia
Telecom, accordo su 2.600 esuberi senza licenziamenti

Telecom ha raggiunto l'accordo con i sindacati per la gestione di 2.600 esuberi "senza licenziamenti e tramite strumenti come la nuova solidarietà rivista dal Jobs Act". Sono previsti "prestiti aziendali per ridurre l'impatto della solidarietà e una tantum correlata al buon esito delle misure di efficienza e riqualificazione".
Gli accordi, si legge in una nota, "regolamentano anche le uscite con prepensionamenti volontari e si affiancano all'intesa già raggiunta nei giorni scorsi sulla mobilità volontaria". La Slc Cgil, pur presente al tavolo delle trattative, non ha firmato. In particolare, gli accordi - elenca una nota - prevedono l'utilizzo di due tipologie di interventi, la solidarietà (difensiva) fino a tre anni e i prepensionamenti volontari.
A circa 30.400 lavoratori sarà applicato un contratto di solidarietà che prevede la riduzione verticale dell'orario di lavoro per un totale di 23 giorni all'anno (pari all'8,85% dell'orario di lavoro mensile), inizierà da gennaio e durerà 2 anni con l'impegno, previo accordo tra le parti, di una estensione della vigenza per altri 12 mesi. Inoltre su base volontaria i lavoratori che matureranno entro il 31 dicembre 2018 i requisiti minimi per la pensione nei quattro anni successivi, potranno lasciare il lavoro anticipatamente.
"Per attenuare il disagio economico" invece Telecom ha previsto l'erogazione di prestiti aziendali a tassi di interesse agevolati (tasso ufficiale di rifinanziamento Bce attualmente allo 0,05%). Al termine del periodo di vigenza del Contratto di Solidarietà a fronte del raggiungimento degli obiettivi del piano di assorbimento degli esuberi, Telecom Italia erogherà al personale interessato dal Contratto di Solidarietà una somma 'Una Tantum' a titolo premiale di importo variabile in relazione al livello di inquadramento.
L'accordo siglato "consentirà all'azienda un miglior posizionamento di mercato e una maggiore competitività" dice Vito Vitale segretario della Fistel Cisl: "L'accordo al Mise sottoscritto dalla Fistel, Uilcom, Ugl, aveva avuto - afferma il sindacalista - il merito di evitare la societarizzazione del caring salvando i 9.000 lavoratori dal rischio esternalizzazione e puntare alla riorganizzazione aziendale attraverso la solidarietà difensiva per 2.800 lavoratori di Telecom Italia".
ULICOM - “Dopo due giorni d’intense trattative abbiamo raggiunto una importante intesa che permette, dal punto di vista prettamente operativo, nei prossimi tre anni (2016-2018), di gestire in maniera non traumatica i 2.600 esuberi dichiarati in Telecom Italia”, così Salvo Ugliarolo Segretario Generale UilCom. “Si tratta di un sistema innovativo di accordo basato essenzialmente su 2 fondamenti: una solidarietà difensiva per circa 30.500 dipendenti e una banca ore per i restanti 13.500 in cui confluiranno il 60% delle prestazioni eccedenti il normale orario di lavoro; e l’applicazione dell’art 4 della Legge Fornero, che permette volontariamente a 3.287 lavoratori di accedere al prepensionamento”, continua il Segretario. “A seguito dell’impegno dei Lavoratori e dei disagi che sosterranno, al termine del periodo previsto dall’intesa ed a seguito di una verifica che dia evidenze positive in merito agli obiettivi del piano, verrà riconosciuto un sostegno al reddito.” In assenza di interventi strutturali da parte del Governo, UILCOM UIL, FISTEL CISL e UGL TELECOMUNICAZIONI hanno concordato la realizzazione di una flessibilità in uscita dei Lavoratori più maturi, completamente a carico dell’Azienda.” aggiunge Ugliarolo che infine conclude “Telecom Italia rimane con i suoi circa 44.000 Lavoratori la quinta azienda privata del Paese, una Società che non può e non deve essere strumentalizzata per azioni politiche né, tanto meno, bloccata da interminabili e sterili trattative. Abbiamo messo in sicurezza i livelli occupazionali, difeso il perimetro aziendale dimostrando che il tempo dei se e dei ma è terminato”.