Economia
Telecom, Xavier Niel sale ancora: è ora al 15,14%

Si accende l'appeal M&A su Telecom Italia e il titolo, che gia' ieri era salito dell'8,7%, segna un +1,74% a 1,284 euro. Le azioni di risparmio avanzano dell'1,88% a 1,029 euro. A sostenere i rialzi sono ancora le mosse di Xavier Niel: questa mattinata dalle comunicazioni Consob si e' appreso che le posizioni lunghe dell'imprenditore francese su Telecom sono salite al 15,143% del capitale. "Speculazioni dall'alto e dal basso", afferma Equita Sim (rating buy su Telecom). "Una eventuale azione di concerto" di Niel "con Vivendi farebbe scattare l`obbligo di Opa (la soglia e' il 25%). Eventuali golden power del Governo sono attivabili in caso di compratori non comunitari". In caso non si tratti di un'azione di concerto, per gli analisti "potrebbe innescarsi competizione tra Niel e Vivendi per influenzare board e strategie di Telecom, soprattutto nel caso in cui entrambi stiano raccogliendo titoli per un compratore di ultima istanza differente. L`attenzione sul diritto di voto puo' distogliere il focus sulla conversione risparmio/ordinarie, che, comunque, nel medio periodo, resta un tema da affrontare.
Le ipotesi speculative su Telecom sono alimentate" poi "anche 'dal basso'. Il board di Oi ha accettato la proposta di LetterOne per un possibile aumento di capitale di Oi da 4 mld usd finalizzato alla business combination con Tim Brasil". "Complessivamente, le ipotesi speculative offrono almeno una forte protezione verso il basso (addirittura nel caso di azione di concerto ci sarebbe la put offerta da un'Opa a valori prossimi a quelli di mercato). Ovviamente la contesa fra soggetti diversi offre anche occasione di upside, anche se la natura di questi due contendenti, con contenute o nulle sinergie industriali per Telecom, sposterebbe in modo contenuto la nostra valutazione fondamentale di 1,3 per azione", conclude Equita. Banca Akros (accumulate, Tp a 1,3 euro) parla di "M&A Climax" e nota come Xavier Niel di recente "sia stato piuttosto attivo nell'M&A sulle telecom", avendo acquisito la maggioranza di Monaco Telecom nel 2014 e di Orange Switzerland nel 2015 e avendo cercato, senza successo, di prendere il controllo di T-Mobile negli Usa. Inoltre, prosegue Akros, "gli operatori francesi sembrano apprezzare molto Telecom", con Vivendi che e' diventata il principale azionista singolo con il 20% circa e il Ceo di Orange, Stephane Richard, che a marzo "aveva detto che un'alleanza con TI sarebbe un'interessante opportunita' di consolidamento europeo.
Altice e' stata nominata alcune volte come potenziale parte interessata, mentre la mossa di Niel e' stata una totale sorpresa". Gli analisti si chiedono quali siano i rapporti con Vivendi e sottolineano come "certamente Niel abbia una minor influenza politica di Vincent Bollore', che ha buone connessioni con le istituzioni finanziarie italiane, i media e l'establishment industriale complessivo". In questo contesto, "Telecom in linea di principio e' un osservatore neutrale" e per Akros l'unica mossa attiva che la societa' potrebbe intraprendere e' "proporre una conversione delle azioni di risparmio, che porterebbe a una diluizione degli azionisti attuali (di circa un terzo ipotizzando un ratio 1 a 1 con un certo contributo cash).
In questo caso, la piu' liquida Vivendi potrebbe avere un vantaggio nel processo di ricostituzione di una quota del 20% con solo 1,5 mld euro. Un altro scenario sulla stampa sarebbe la conversione delle risparmio per ridurre la quota combinata dal 35,4% ad appena sotto il 25%, cosa che consentirebbe una mossa concertata da parte" di Bollore' e Niel "allo stesso tempo evitando l'obbligo di Opa". Infine, "per completare il quadro, le cose si stanno muovendo anche in Brasile, con una proposta di deal in arrivo da Oi", conclude Akros. In un report dal titolo "La Rivoluzione Francese" gli analisti di Mediobanca Securities, da parte loro, sostengono che sia ancora "troppo presto per trarre conclusioni" in merito alle recenti mosse di Xavier Niel sul capitale di TI. Per gli esperti un'Opa, derivante da un eventuale accordo tra Vivendi e Niel (che insieme detengono una quota superiore alla soglia del 25%), e' "improbabile.
Nel lungo periodo, un potenziale deal transfrontaliero o un'integrazione verticale con un operatore media potrebbero essere alternative interessanti da esplorare per il gruppo (per poter fare cio' servirebbe una struttura semplificata)". Gli analisti confermano la raccomandazione outperform su Telecom, con prezzo obiettivo a 1,51 euro sulle ordinarie e a 1,29 euro sulle risparmio, che, "considerato che la recente volatilita' si e' tradotta in un ampliamento dello spread, potrebbero rappresentare un modo piu' cauto di entrare su questa storia. Peraltro, in caso di Opa, sottolineano che TI offre una protezione alle azioni di risparmio, vale a dire che in caso di un delisting gli azionisti di risparmio potrebbero chiedere la conversione a condizioni che devono essere approvate da un'assemblea convocata entro 2 mesi dal delisting". Quanto infine al Brasile, "alla luce delle attuali valutazioni e dei cambi, un'integrazione avrebbe probabilmente piu' senso" per Telecom "rispetto a una cessione" degli asset.