Tfr, tutti contro Renzi. Squinzi suona la carica da Napoli

di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Matteo Renzi va spedito. Tant'è che ora c'è anche la benedizione del presidente in pectore dell'Inps Tiziano Treu, fresco di nomina. Dal primo gennaio arriva in busta paga, stando alle intezioni del governo, il Tfr che ogni mese l'impresa accantona per i dipendenti.
Facendo due calcoli, finiranno nelle tasche dei lavoratori circa 100 euro in piu per una paga media di 1300 che se per le grandi imprese non rappresenta certo un problema, per le piccole aziende, quelle cioè con meno di 50 dipendenti, sono dolori. E' un'opzione dunque che non fa infuriare solo la Cgil, ma che fa decisamente tremare i polsi anche alle migliaia di imprenditori sparsi sul territorio.
Così Confindustria e, in particolare, la Piccola Industria dell'associazione di Viale dell'Astronomia sono sul piede di guerra. Il motivo? Alla sola idea di privarsi del Tfr, destinato per il momento a esigenze strette di cassa, le piccole imprese, che devono fare i conti con un mercato interno fermo da troppo tempo e che soffrono anche per una mancanza di liquidità rarefattasi per lo stagnante credit crunch, tremano.
Ecco che quindi Viale dell'Astronomia coglierà l'occasione offertagli dalla due giorni del convegno della Piccola Industria in programma da venerdì a Napoli ("Innovare è impresa" è il titolo del XIV Forum della Piccola) per far arrivare forte e chiaro il proprio messaggio al duo Renzi-Padoan.
"Il Tfr non si tocca a meno che non si voglia accelerare la moria delle imprese italiane", dirà dal palco il presidente della Piccola Alberto Baban, imprenditore veneto succeduto a fine 2013 a Francesco Boccia, rimasto comunque nella squadra di Giorgio Squinzi con la delega al credito. Tema su cui proprio le Pmi, come dimostra anche l'agitazione creata dall'opzione Tfr, sono molto sensibili. Insomma, c'è già la crisi del credito, sottolineeranno le imprese e, mentre si attende una ripresa degli ordini, un nuovo aggravio potrebbe risultare fatale, finendo per smorzare quel piccolo effetto espansivo sul Pil.