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Economia
Tim, rumors: il ruolo neutro di Cdp sulla poltrona di Gubitosi
Luigi Gubitosi

La sorte del Ceo alla guida della compagnia telefonica

Mancano meno di 24 ore allo “scontro finale” di Tim: il consiglio di amministrazione straordinario richiesto da cinque componenti del board dovrà far luce sul piano di riorganizzazione strategico che l’amministratore delegato Luigi Gubitosi ha annunciato. E nella notte un’agenzia Reuters ha sostenuto che Cdp sarebbe pronta a mettersi di traverso di fronte alla richiesta di abbandonare l’attuale Ceo. Come vedremo, Affaritaliani.it può raccontare che la posizione della Cassa è più neutra e non è né quella di ultrà pro-Gubitosi né di animatore della fronda contro il top-manager.

Del board di domani abbiamo già scritto più volte anche se per il momento si tratta ancora di indiscrezioni: c’è chi dice che Tim sia disposta a mettere in vendita una partecipazione nella rete con conseguente rally delle azioni dell’ex-Sip; c’è chi sostiene che siano altri i “gioielli” in cui si potrebbe pensare a un’apertura del capitale

In questa situazione difficile da leggere con chiarezza si stanno sviluppando almeno altri due temi fondamentali. Il primo riguarda la sorte di Luigi Gubitosi, l’amministratore delegato arrivato tre anni fa in sostituzione di Amos Genish. Gli amanti del diritto fanno notare che se il cda straordinario fosse stato convocato per chiederne la testa, ci sarebbe stata una dicitura nella convocazione che facesse riferimento alla “governance”. Ma non è questo il caso.

Tim, il malcontento dei soci per i risultati trimestrali della compagnia

È però indubbio che, dopo i risultati del terzo trimestre, nessuno sia particolarmente soddisfatto. Non lo è sicuramente Vivendi, che detiene poco meno del 24% dell’aziende e che vorrebbe avere rassicurazioni sul futuro dell’ex-Sip che ha toccato i minimi a quota 0,30 euro per azione nei giorni scorsi prima del rally in seguito alle indiscrezioni sulla rete e sulla possibilità di cedere la maggioranza a Kkr.

Su Gubitosi sono circolate indiscrezioni secondo le quali sarebbe ormai pronto a lasciare il timone di Tim, tanto da aver negoziato una buonuscita da 10 milioni. L’azienda ovviamente non commenta, ma, calcolatrice alla mano, sarebbe un emolumento in linea con quanto percepito dal suo predecessore Genish (che ha ricevuto 4,2 milioni per 14 mesi al comando), ma lontanissimo da quanto totalizzato da Flavio Cattaneo che nel 2017 venne congedato, dopo 16 mesi, con 25 milioni. 

Il piano di riorganizzazione strutturale della compagnia telefonica

È comunque evidente che la partita si giochi intorno alla strategia industriale e al ruolo stesso di Gubitosi. Nella serata di ieri è circolata un’agenzia Reuters secondo la quale Cdp, secondo investitore di Tim con il 9,89% del capitale azionario, sarebbe contrario a cambi di gestione al timone mentre sarebbe solo Vivendi a fare pressione per un avvicendamento.

(Segue...)

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