L'utili cala ma resta oltre le attese: Ubi regge alle folate di Piazza Affari

In un panorama bancario che continua a soffrire, Ubi Banca resta in territorio positivo. L'istituto regge all'aumento dello spread grazie ai risultati del primo semestre, superiori alle attese.
Il gruppo ha chiuso il periodo con utile netto a a 52,9 milioni di euro (159,5 nel primo semestre del 2012). Proventi operativi a 1.652,2 milioni (-7,9% su base annuale), margine d'interesse a 845,4 milioni (-13,7% su base annuale in seguito di minori impieghi e di tassi ai minimi storici). Commissioni nette a 602,2 milioni (+2,8% su base annuale). Oneri operativi in diminuzione a 1.071,9 milioni (-5,7% su base annuale, di cui costo del personale -6,2%, altre spese amministrative -4,8% e rettifiche su immobilizzazioni materiali ed immateriali -5,6%). Costo del credito a 383,9 milioni (84 punti base annualizzati) rispetto ai 334,4 del 1* semestre 2012 (70 punti base annualizzati). Rispetto al 2012 la voce mostra un incremento di 49,5 milioni, il risultato di maggiori rettifiche specifiche per 20,6 milioni e di rettifiche sul portafoglio in bonis per 15,5 milioni (si erano avute riprese per 13,4 milioni nei primi sei mesi del 2012). Core Tier 1 ratio al 12,1%. Common Equity Tier 1 (ratio Basilea 3) stimato a regime sopra il 10%.