Ucraina, Scaroni: "Gestiremo la situazione anche con uno stop del gas russo"
"L'Europa e' troppo dipendente dal gas russo per fermare le importazioni nel breve termine dal paese, anche se credo che l'Italia riuscirebbe a gestire la situazione" anche in caso di mancanza di gas russo. Lo dice l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, in una intervista pubblicata oggi sul Financial Times.
Secondo Scaroni, "a meno che l'UE non raggiunga un accordo con la Russia, mi aspetto che l'Europa avii uno sfrozo gigantesco per diversificare le proprie fonti di approvvigionamento, incluso lo sviluppo dello shale gas nel continente, l'aumento dell'importazione di GNL e una maggiore focalizzazione sulle forniture di Algeria, Libia e Norvegia."
Scaroni, intervenendo sulla crisi Russia-Ucraina e sui possibili impatti sulla politica energetica europea ha espresso dei dubbi sulle prospettive per South Stream, e ha definito limitate le ripercussioni sulle attivita' Eni. Rispetto alle attivita' Eni in Russia, e in particolare sulla vendita della quota di Eni in Arctic gas conclusa a gennaio per 3 miliardi di dollari, Scaroni ha definito la decisione della societa' "una mossa astuta, abbiamo avuto la giusta tempistica. Sarebbe stato molto diffcile realizzare un'operazione simile nel momento attuale: le compagnie russe sono molto caute ora con il loro cash".
Alla domanda se l'aumento delle tensioni in Ucraina, sia stata una delle ragioni che hanno portato alla decisione di concludere l'operazione Arctic Scaroni ha precisato che "e' stato uno dei tasselli della decisione" di uscire dalla Russia. Altri elementi erano il fatto che "la Russia e' la Russia, non e' la Svizzera", considerazione importante quando si e' dipendenti dalla Gazprom per il trasporto del gas dalla Siberia. Per quanto riguarda i contratti gas take or pay con la Russia, Scaroni sostiene che la crisi Russia-Ucraina "rafforzi molto la nostra posizione negoziale", a seconda di come evolvera' la situazione.
"Ci sentiamo in ottima posizione" ha detto. Scaroni vuole recarsi a breve a Kiev per parlare dei nove blocchi a shale gas nel bacino Lviv in Ucraina, nei quali Eni ha acquisito una partecipazione. "Sono preoccupato? No. Voglio esplorare? Si", dice Scaroni. Attivita' propedeutiche all'esplorazione di un blocco nel Mar Nero, al largo delle coste della Crimea, sono al momento ferme, ha continuato l'ad di Eni.