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Economia
Unicredit: fumata nera in consiglio, avanza la discussione sulla governance

Unicredit: il confronto tra i consiglieri non si è ancora chiuso

Il confronto tra i consiglieri di Unicredit riunitisi nel pomeriggio di domenica 29 novembre "non è ancora chiuso: ripartirà senz'altro mercoledì 2 dicembre in comitato nomine e il giorno dopo nella seduta già in calendario del cda, ma c’è anche chi non esclude una riconvocazione nel giro di poche ore". È quanto riporta ilsole24ore.com dopo l'anticipazione di ieri mattina della stessa testata sulla riunione dei consiglieri della banca tenutasi nel pomeriggio con al centro il tema della governance in vista del rinnovo del consiglio previsto nella prossima primavera. Al consiglio uscente spetta la facoltà di presentare una lista di maggioranza indicando i candidati al ruolo di presidente e ceo.

Unicredit: il dibattito sul ceo Jean Pierre Mustier 

Il dibattito, secondo le ricostruzioni riportate, riguarda anche la figura dell'attuale ceo Jean Pierre Mustier la cui permanenza "sarà legata all'appoggio, da parte del consiglio, di alcune scelte strategiche da lui auspicate. Tra queste potrebbe figurare la subholding estera, così come l'operazione Mps". Con il Governo in pressing per sponsorizzare la combinazione tra Unicredit e Mps, che Mustier ha sempre respinto - scrive La Stampa - in pochi scommettono sulla permanenza del manager francese: "L'esito di tali ragionamenti giungerà a breve". "Se in Unicredit passasse la linea di prendere comunque Mps, Mustier finirebbe in minoranza" aggiunge il Corriere della Sera sottolineando inoltre che al banchiere vengono imputate "la resa non ottimale del titolo e la mancanza di una strategia chiara dopo la fase delle cessioni (Mediobanca, Fineco, Pioneer, la Polonia fra gli altri)".

Per l'eventuale subentro alla guida dell'istituto, ilsole24ore.com indica una serie di ipotesi: "Diego De Giorgi, ad esempio, l'ex capo dell'investment banking di Bank of America portato dallo stesso Mustier nel consiglio di UniCredit, o Matteo Del Fante, ceo di Poste. C'e' chi guarda anche a Victor Massiah, ex ceo di Ubi storicamente in buoni rapporti con Padoan, o Marco Morelli fino a pochi mesi fa ceo di Mps e ora approdato in Axa Investments. Tra i manager interni, in pole position figurerebbero Carlo Vivaldi, co-chief operating officer, e Francesco Giordano, co-ceo del commercial banking Western Europe". Nomi simili quelli riportati daLa Stampa che non esclude l'ipotesi Nagel (a.d. di Mediobanca) e invece ritiene fuori gioco Massiah per via di un patto biennale di non concorrenza con Intesa Sanpaolo. 

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