All’indomani dell’annuncio dell’ingresso di Iliad nel capitale di Unieuro, in molti si interrogano sulle motivazioni che hanno spinto l’azienda di telecomunicazioni francese a investire una cinquantina di milioni per rilevare il 12% dell’azienda di elettronica al consumo. Perché Xavier Niel, tutt’altro che uno sprovveduto, ha dato l’imprimatur a questa operazione? Equita si è addirittura detta “sorpresa” da questa mossa, che è in qualche modo difficile da decifrare.
In realtà, a quanto risulta ad Affaritaliani.it, l’idea di fondo – per il momento mascherata dalle dichiarazioni di prammatica dell’amministratore delegato di Iliad Italia Benedetto Levi – è quella di aumentare la quantità di servizi offerti ai propri utenti. La telefonia in quanto strumento per effettuare chiamate o connettersi a internet è ormai un settore in cui i margini si riducono drasticamente.
Calano le tariffe medie (proprio grazie all’ingresso di player come Iliad) e di fatto certi servizi di base diventano delle commodities. Nessuno si stupisce più di avere a disposizione minuti illimitati per chiamare o sms illimitati. Tutto si gioca su Gb eventualmente messi a disposizione degli utenti, ma anche lì in molti stanno già prevedendo offerte flat.
Iliad, dal canto suo, sta procedendo ad ampi passi verso una redditività sufficiente, anche se l’Ebitda – come largamente prevedibile – rimane ancora negativa per 158 milioni. La previsione è di raggiungere il break even nel secondo semestre di quest’anno. La quota di mercato dell’azienda è di oltre il 9%. E Unieuro? Ha saputo cavalcare la dematerializzazione causata dal Covid e ha chiuso il 2020 in crescita per il quinto anno consecutivo.
Eppure qualcuno inarca il sopracciglio: che c’entra Iliad con Unieuro? Ebbene, la risposta è duplice. Da un lato la branch italiana del colosso francese vuole fare un investimento visto che – secondo Equita – non è così ottimista sui risultati della telefonia fissa che partirà a breve. Dall’altro, perché in questo mondo avvia la creazione di un ecosistema di partner che permette di offrire alla clientela servizi ulteriori – a valore aggiunto – che la differenzino dai competitor. Non è quindi improbabile pensare a dei bundle tra elettrodomestici comprati da Unieuro e servizi Iliad. O, ancora, la possibilità di acquistare tramite gli store del gruppo francese prodotti di Unieuro.
(Segue: i riflessi su Tim)
Commenti