Economia
Unipol, bad bank per 3 mld di Npl. Cimbri mette mano all'impero delle polizze

Via i non performing loan, senza creare problemi al bilancio e senza chiedere un soldo agli azionisti. Un orgoglioso Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol, annuncia al mercato la creazione di una bad bank in house, in cui confluiranno i crediti in sofferenza di Unipol Banca per circa 3 miliardi di euro. Un'operazione di ristrutturazione che potrà facilitare così eventuali aggregazioni della good bank che "potrà concentrarsi sulla propria attività caratteristica, con una situazione patrimoniale solida e un ridotto profilo di rischio". Gli indicatori di rischiosità saranno a "livelli di eccellenza nel panorama del sistema bancario nazionale" con un Npl ratio lordo e netto post separazione "al momento stimabile, rispettivamente, al 10% e al 7%, senza sofferenze".

La cessione dei crediti deteriorati alla bad bank avverrà "previo adeguamento del valore degli stessi - secondo le condizioni attualmente prevalenti sul mercato in operazioni di dismissione" - al momento "stimabile in circa 20 centesimi". Sarà rafforzato "il tasso medio di copertura delle inadempienze probabili, che rimarranno all'interno di Unipol Banca, ai migliori livelli del sistema bancario, al momento stimabile pari a circa il 40%". Cimbri ha messo mano anche al perimetro del gruppo assicurativo, razionalizzando il comparto delle polizze. Attraverso un'operazione intragruppo, UnipolSai rileverà (il perfezionamento delle cessioni e' atteso entro fine anno) da Unipol il 100% di Linear e il 98,53% di Unisalute.
La prima è una compagnia specializzata nella vendita di prodotti del comparto danni (in particolare Auto) e viene rilevata per un corrispettivo di 160 milioni di euro; la seconda opera invece nel comparto sanitario a fronte di una spesa di 715 milioni. A tendere, sotto il cappello di UnipolSai potrebbe finire anche il 63,39% di Arca Vita attualmente in carico alla capogruppo. I valori di cessione sono stati fissati all'interno di un range che era stato individuato da Mediobanca e JpMorgan, che in questa partita hanno svolto il ruolo di advisor finanziari rispettivamente per Unipol e per la sua principale controllata. Ulteriori valutazioni indipendenti sono state svolte da Colombo & Associati e da Studio Laghi.
Secondo quanto ha spiegato il gruppo bolognese in una nota diffusa a mercati chiusi, il riordino è destinato a portare "numerosi benefici in termini di coerenza ed efficacia nel governo degli indirizzi e nel coordinamento, organizzativo e operativo, dell'intera attività assicurativa" favorendo nel contempo "lo sviluppo di un modello di offerta multicanale integrata, volto a tener conto dell'evoluzione dei comportamenti e delle esigenze dei consumatori, conservando tuttavia l'identita' e l'autonomia societaria delle singole compagnie".
Sempre sul fronte assicurativo, la compagnia ha anche deciso di disdettare l'accordo di distribuzione con Banco Bpm attraverso la jv Popolare Vita, divorzio che era comunque nell'aria da tempo. Nel dettaglio, il gruppo bolognese esercitera' la put sul 50% piu' un'azione a un prezzo che verra' determinato prossimamente con l'ausilio di una banca d'affari, una societa' di revisione e un esperto attuariale.