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Economia
Unipol, due miliardi di profitti in 3 anni. Ecco le nuove strategie di Cimbri

Un triennio con cui ribadire e potenziare la leadership italiana nel ramo Danni, anche sfruttando al massimo le applicazioni tecnologiche: col nuovo piano industriale 2019-2021 di UnipolSai Carlo Cimbri punta al sodo, tornando a fare l’assicuratore prima di tutto, per poter cambiare gradualmente pelle e passare da una leadership di settore ad una leadership di ecosistemi.

Da compagnia assicurativa innovativa (con 16 milioni di clienti assicurati UnipolSai ha già la più forte rete agenziale italiana, mentre 4 milioni di black box istallate garantiscono alla compagnia bolognese la leadership europea in tale ambito, destinata a ulteriormente rafforzarsi visto che si punta a salire a 5 milioni di istallazioni entro il prossimo triennio), Cimbri vuol diventare il punto di riferimento degli ecosistemi integrati “mobility”, “welfare” e “property”, sfruttando e sviluppando ulteriormente i propri asset distintivi.

Con 2.615 agenzie e oltre 8.500 punti vendita totali distribuiti sul territorio, UnipolSai mediamente non dista mai più di 10 minuti da casa del proprio cliente. Per sviluppare la sua rete Cimbri ha sviluppato quello che viene ritenuto essere il patto più innovativo attualmente in essere tra una compagnia e la sua rete agenziale, investendo inoltre una trentina di milioni di euro per la digitalizzazione dei processi solo nel triennio 2016-2018.

La digitalizzazione dei servizi, l’adozione di modelli predittivi proprietari di validazione/ricostruzione dell’incidente e l’ottimizzazione dei processi ha consentito a UnipolSai di arrivare a risolvere mediamente un problema ai propri clienti ogni 10 secondi, liquidando 20 sinistri al minuto e prenotando 15 visite nello stesso arco di tempo. I benefici per i clienti sono anche di natura economica (con risparmi sino al 30% per le tariffe chilometriche) oltre che di qualità del servizio, mentre per la compagnia tutto ciò si traduce in un più elevato tasso di retention della clientela (+3% rispetto alla media di mercato) e ad una riduzione dei costi per sinistro.

Se questo è il presente, per il futuro Cimbri vuol essere focalizzato su tre settori Danni (auto e non auto), Welfare e Vita. Nel primo caso si vuole far leva su telematica e dati per ridurre il Combined ratio (incidenza percentuale dei costi complessivi per sinistri e spese rispetto al valore dei premi di competenza dell’esercizio) dal 94,9% di fine 2018 a circa il 92,5% a fine 2021 per l’auto e dal 93,8% al 90% circa per il non auto. In parallelo la raccolta Danni è vista salire dai 6,9 miliardi circa dello scorso anno a circa 7,3 miliardi entro il 2021, anche grazie all’inserimento di 2 mila nuovi venditori e alla specializzazione della forza vendita e del modello operativo.

Nel secondo caso l’evoluzione dell’offerta di UnipolSai porterà a generare nuovi ambiti di ricavo presso le piccole e medie imprese e a focalizzare la raccolta Vita nel segmento “protection e previdenza”, con l’obiettivo di veder salire la raccolta Vita a circa 3,4 miliardi (dai 3,129 miliardi dello scorso anno) e la raccolta di UniSalute da 410 ad oltre 500 milioni. Per i rami Vita il focus sarà ancora più che nei Danni sulla creazione di valore, facendo leva sull’evoluzione del modello consulenziale e dell’offerta prodotti per veder salire la marginalità dal 2,2% attuale a circa il 3%. 

Ultimo ma non meno importante, l’ambito bancassurance dopo la cessione di Unipol Banca continuerà ad essere un elemento importante del business model del gruppo bolognese tramite la valorizzazione degli accordi distributivi con Bper, Banca popolare di Sondrio e con le altre banche partner di Arca (con la creazione di strutture di supporto dedicate e l’integrazione dell’offerta assicurativa), di quello con Unicredit (Incontra) e di Linear (per la quale è previsto lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per la vendita di prodotti in modalità plug-and-play).

In questo caso gli obiettivi di raccolta sono di 1,76 miliardi per Arca (1,6 miliardi nel Vita, 160 milioni nei Danni) di 300 milioni per Incontra e di 220 milioni per Linear. Cimbri poi non dimentica il comparto immobiliare: il gruppo Una, già oggi principale catena alberghiera italiana con oltre 5 mila camere in 40 strutture, vedrà un ampliamento del portafoglio sia attraverso gestioni dirette sia tramite franchising in aree metropolitane di pregio e nelle principali destinazioni turistiche italiane, con 28 milioni di investimenti previsti per il miglioramento degli standard qualitativi di servizio e prodotto. L’obiettivo è di passare così da un Ebitda di circa 4 milioni ad uno di circa 15 milioni di euro. 

Infine per quanto riguarda UnipolRec (la società di gestione degli Npl del gruppo bolognese nata dallo  spin-off dei crediti deteriorati di Unipol Banca) si punta a massimalizzare il valore del portafoglio Npl in gestione, procedendo ad uno “smontamento” del gross book value nell’arco di piano per circa 1,5 miliardi di euro con strategie di recupero credito differenziate per tipologia di credito e di controparte. L’obiettivo è di mantenere sostanzialmente stabile sia il grado di copertura (85% a fine piano rispetto all’attuale 84,5%) sia il tasso di recupero (ora al 31%, al 30% a fine piano).

Luca Spoldi

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