A gennaio Obama crea più occupati e batte le stime. Disoccupazione al 5,7%
L'economia americana continua a trottare. Secondo quanto ha appena comunicato l'amministrazione Usa, a gennaio sono stati creati 257 mila nuovi occupati, sopra gli attesi +234 mila unità. Gli occupati di dicembre e novembre sono rivisti al rialzo rispettivamente a 329 mila e 423 mila unità, contro le iniziali 252 mila e 353 mila unità, per un totale di 243 mila addetti in più. Il tasso di disoccupazione (calcolato su una diversa base statistica) sale a gennaio al 5,7% dal 5,6% di dicembre, il livello più basso dal giugno 2008. Gli analisti si aspettavano che restasse invariato al 5,6%.
Gli occupati del settore privato sono cresciuti a gennaio di 267 mila unità, quelli dei servizi alla produzione di 209 mila unità e quelli del comparto delle vendite al dettaglio di 58 mila unità, mentre sono calati gli addetti dei trasporti (-8.600 unità) e dell'amministrazione federale (-10 mila unità). L'orario medio settimanale è rimasto invariato a 34,6 ore e le retribuzioni sono cresciute da 24,63 a 24,75 dollari l'ora. Gli straordinari sono diminuiti da 3,6 a 3,5 ore la settimana.
Immediata la reazione delle piazze finanziarie. Le borse europee recuperano infatti e diventano miste, dopo i dati sull'occupazione Usa. Londra guadagna lo 0,27%. A Milano l'indice Ftse Mib sale dello 0,2%. Francoforte scende dello 0,28% e Parigi avanza dello 0,04%. Madrid cede lo 0,26% e Atene perde oltre il 3%. Wall Street invece apre piatta. Il Dow Jones sale dello 0,04% a 17.891 punti, lo S&P cresce dello 0,07% a 2.064 punti e il Nasdaq avanza dello 0,04% a 4.766,80 punti.