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Spettacoli
George Michael, ipotesi overdose di eroina. L'eredità ai figli dei suoi amici

George Michael, l'eredità ai figli dei suoi amici

George Michael ha sempre fatto generose donazioni, ma poteva comunque contare su un patrimonio di oltre 100 milioni di sterline. Parte di questa somma dovrebbe essere destinata ai figli dei suoi più cari amici: George Michael era il padrino di Roman e Harley Moon Kemp, figli di Shirlie Holliman, ex Pepsi & Shirlie lanciata proprio dagli Wham!, e di Martin Kemp degli Spandau Ballet. I due si conobbero grazie a George Michael. Tra gli eredi dovrebbero esserci anche Bluebell, figlia di Geri Halliwell e figlioccia dell'ex compagno del cantante Kenny Goss, le due sorelle maggiori della popstar, Melania e Yioda, il compagno Fadi Fawaz e i due figli del cugino Andros, di cui George Michael era a sua volta padrino.

George Michael, la causa della morte un'overdose di eroina. Rivelazioni sulla scomparsa di George Michael


George Michael morto per eroina? Il quotidiano britannico Daily Telegraph evoca per la prima volta l'ipotesi di una segreta dipendenza dall'eroina la popstar britannica deceduta nel giorno di Natale. Una fonte, non svelata dal Telegraph, avrebbe raccontato che George Michael sarebbe anche stato curato in una clinica in seguito a un'overdose lo scorso anno.


George Michael morto di infarto, "prendeva eroina". Overdose per George Michael?


"Prendeva eroina, è stato portato più volte in clinica, è un miracolo che abbia vissuto così a lungo". L'infarto, cioè la causa della morte di Michael secondo il suo manager Michael Lipman - scrive ancora il Telegraph - è piuttosto frequente tra gli eroinomani.


GEORGE MICHAEL IL COMPAGNO: "L'HO TROVATO IO MORTO"


Il compagno di Michael dal 2011, Fadi Fawaz, noto stilista, ha detto al Telegraph di averlo trovato senza vita nella casa dell'Oxfordshire, dove era andato per trascorrere insieme il giorno di Natale. "Dovevamo pranzare assieme per Natale. Sono andato per svegliarlo, ed era morto da poco, era a letto tranquillamente. Ancora non sappiamo cosa sia successo". "Ora è tutto finito. Voglio che la gente lo ricordi per come era, una persona magnifica".



GEORGE MICHAEL E' MORTO. 100 MILIONI DI COPIE VENDUTE IN 35 ANNI DI MUSICA. DAGLI WHAM ALLA CARRIERA DA SOLISTA


George Michael divenne celebre negli Anni 80 quando fondo' con Andrew Ridgeley gli Wham!, gruppo cult (che nel 1984 conquistò le classifiche con Last Christmas). Nel 1987 iniziò la carriera da solista con l’album «Faith» con cui vinse due Grammy negli Stati Uniti. Michael - il cui vero nome era Georgios Kyriacos Panayiotou ed era nato nel nord di Londra - ha venduto oltre 100 milioni di copie in una carriera durata quasi quattro decenni.  Dopo un paio di album (Listen Without Prejudice Vol. 1 e Older), ci furono lunghi periodi dedicati soltanto all'esecuzione, dal vivo (Five Live) e in studio (Songs from the Last Century), di cover di brani di altri artisti. Michael ebbe anche una breve crisi personale in parte a causa di scandali legati alla sua omosessualità. Nel 2004 tornò protagonista con un nuovo album, Patience, e un altro tour mondiale. Nel 2006 venne arrestato per possesso di cannabis e guida in stato di ebbrezza. Nel 2014 l'ultimo grande rientro sulla scena musicale con un nuovo album, Symphonica, registrato durante il Symphonica Tour.


GEORGE MICHAEL, I PROBLEMI DI SALUTE


Nel 2011 George Michael aveva rinviato alcuni concerti dopo un ricovero in ospedale per una grave polmonite. Al suo ritorno a casa, raccontò in lacrime di essere stato a un passo dalla morte. Nel 2014 era stato in rehab per la sua dipendenza dal crack.

George Michael, le ultime tristi foto. Il cantante stanco e appesantito

 

George Michael: la lettera di Sinatra,"il talento non va sprecato"

"Il talento non va sprecato": con questo ammonimento nel 1990 il leggendario Frank Sinatra si rivolgeva a George Michael, gia' allora alle prese con le difficolta' dell'essere famoso. Il cantante aveva 27 anni e in un'intervista per il magazine Calendar del Los Angeles Times confesso' la crescente fatica del convivere con il peso di una fama straripante. L'intervista suscito' la risposta nientemeno che dal leggendario cantante/attore/ premio Oscar, allora 74enne. Sinistra, che sicuramente aveva sperimentato le difficilta' dell'esser famoso ma aveva vissuto anche gli alti e bassi della fama, prese carta e penna e invio' una lettera al Los Angeles Times che la pubblico' una settimana dopo l'intervista. Una lettera che, seppure con toni dolci, ammoniva il giovane cantante dal non dare un calcio alla fortuna.

"Non capisco un ragazzo che vive 'nella speranza di ridurre la tensione del suo status di 'celebrity''". "E che ora che ha 27 anni vuole smettere di fare quello per cui schiere di giovani talentuosi in tutto il mondo ucciderebbero la nonna. C'e' una crepa in quello di cui si lamenta". Sinatra, morto di infarto nel 1998, sapeva quale era l'altra faccia della fama perche' dopo anni di crescente popolarita', alla fine degli anni '40, aveva visto la sua stella affievolirsi; e solo nei primi anni '50, quando si era rilanciato con una serie di ruoli nella recitazione, la sua carriera era tornata a decollare e lui si era trasformato in una leggenda vivente. "La tragedia -scriveva ancora Sinatra- e' quando non si presenta nessuno e si canta per la donna delle pulizie in una sala vuota senza un cliente pagante".

"Forza George. Svegliati... Il talento non deve essere sprecato. Coloro che lo hanno -e ovviamente e' il tuo caso oppure la cover di Calendar sarebbe stata su qualcun altro- quelli che hanno talento lo devono abbracciare, accogliere, nutrire e condividerlo. Credimi, io ci sono passato".

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