Spettacoli
Spopola il 'Trallalero', l'anti rap inventato dai 'Camalli genovesi'



Trallallero, canto polifonico genovese, rinasce nella rassegna La via dei canti
Video inchiesta di Claudio Bernieri
Molto alla moda ma per un certo periodo riservato alle cerimonie commemorative dei vip ( da Renzo piano a Gino Paoli a Beppe Grillo) e al di fuori dai salotti bene relegato nelle osterie, ora il trallallero vive una nuova stagione.
Spopola ad esempio nei concerti nei teatri, in Germania e Francia, nei folk festival e da una stagione, a settembre, rinasce nella rassegna genovese La via dei canti, tutta dedicata al folk e alla cultura popolare.
Il tralllalero, canto polifonico genovese, inventato dagli operai portuali nell’800, melomani e e seguaci dell’opera lirica ma sforniti di orchestra, segue a ruota il boom della pizzica, fa moda e tendenza, e, escluso da Sanremo dove impera il talent di plastica, si esibisce all’estero a ruota di Ramazzotti e Al Bano, e ha ormai un folto gruppo di ammiratori.
A Ronco Scrivia, nell‘appennino ligure, a pochi passi dal centro oulet di Serravalle, eccoci nella sala del cinema Columbia dove un centinaio di fan hanno seguito il concerto ( con presentazione del libro guida Trallalero) del “gruppo spontaneo Trallalero” che si ispira alla più antica e genuina cultura popolare e che gode della voce della folk singer Laura Parodi, unica voce femminile nel panorama delle “squadre” attive. Si chiamano infatti squadre, e non cori o complessi, i gruppi musicali che si ispirano si gruppi ottocenteschi, in origine formati da gruppi di operai portuali.
Un tenore, un basso, un contralto ( nell’800 un castrato) , un baritono che imita il ritmo della chitarra… insomma, il trallallero già nel dopoguerra aveva ammaliato Alan Lomax, leggendario ricercatore americano che aveva registrato un prodigioso bughi bughi tratto da Glenn Miller ed eseguito dai portuali di via Gramsci, tuttora in repertorio dalle 5 squadre di bel canto che ancora sopravvivono a Genova ( residuo delle circa 80 squadre attive nel dopoguerra). Ma i trallalero ha un futuro in quanto i suoi testi si ispirano alla cronaca: una sorta di anti rap di culto che affonda nella cultura popolare di ieri , una specie di jazz cantato nei porti e sull’appennino. Internet lo sta facendo scoprire.
Siamo andati al concerto di uno dei gruppi più seguiti.