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Spettacoli
Venezia 76, il documentario su Pierre Cardin leggendaria icona della moda
Evento speciale alle Giornate degli Autori, alla presenza di Pierre Cardin e dei registi P. David Ebersole e Todd Hughes, il docufilm House of Cardin  prodotto da Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, in collaborazione con Sky Arte, è stato proiettato il 6 settembre in anteprima mondiale Fuori Concorso alla 76ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un omaggio alla leggendaria icona della moda che si racconta a tutto tondo attraverso materiale inedito, interviste televisive, filmati d’epoca, fotografie e testimonianze di chi l’ha conosciuto personalmente. Il  documentario ripercorre i passi di un genio che ha rivoluzionato la moda internazionale e che continua a far parlare di sé. House of Cardin sarà distribuito nelle sale italiane da I Wonder Pictures e sarà prossimamente in onda su Sky Arte. Pierre Cardin, nato Pietro Cardin, italiano di origini e trasferitosi a Parigi nel 1945 è stato il Primo sarto della maison Dior e pioniere della minigonna in passerella, colui che ha inventato nel 1961 il prêt- à-porter e il “new look”, precursore di molte altre tendenze nel campo dell’alta moda, e non solo. House of Cardin mostra la vita e le creazioni di un mito della moda, compiendo un vero e proprio viaggio nel tempo all’interno del suo archivio personale. Ricordi, memorie e racconti si uniscono alle interviste esclusive a personaggi come Naomi Campbell, Jean-Paul Gaultier e Sharon Stone, per raccontare uno stilista che, alla soglia dei 97 anni, non smette ancora di stupire. Milioni di persone conoscono il logo iconico di Pierre Cardin ma pochi conoscono la vita ed il percorso umano e professionale di una delle icone mondiali della moda e del design. Il documentario diretto da P. David Ebersole e Todd Hughes vuole rispondere alla domanda: chi è Pierre Cardin? Qual è la storia dietro questa icona leggendaria? House of Cardin racconta la vita di Pierre Cardin attraverso gli archivi personali, a cui nessuno mai aveva avuto accesso completo. Una vera impresa ricostruire una vita di 97 anni in 97 minuti di film. Pierre Cardin è stato il primo stilista francese a sfilare sulla Grande Muraglia cinese, per cercare di unire culture e persone diverse attraverso il linguaggio universale della moda. Cardin è stato un vero pioniere, compreso l’aver voluto per primo mannequin orientali o di colore, come sottolinea Dionne Warwick. Nel film ci sono le testimonianze di Naomi Campbell, Alice Cooper, Dionne Warwick, Kenzo, Hanae Mori, Jean Michel Jarre, Sharon Stone, Philippe Starck, Jean Paul Gautier. Personalità che a vario titolo hanno condiviso momenti di vita con il grande stilista. Emozionante la parte del documentario in cui viene ricordata la grande attrice Jeanne Moreau, molto legata a Cardin, ed  il rapporto con  André Oliver, prematuramente scomparso nei primi anni Novanta e che lascerà lo stilista con un grande rimpianto.  Negli anni Ottanta, Pierre Cardin decise di acquistare il famoso ristorante Chez Maxim, simbolo della ristorazione parigina tra rue de Rivoli e la Chiesa della Madeleine, e nel film viene raccontato l’episodio in cui lo stilista venne lasciato fuori dal ristorante perché indossava uno smoking e un dolcevita bianco senza camicia e senza cravatta. Cardin senza colpo ferire, si è comprato  Chez Maxim.  “Sono sempre stato schietto e sincero. Non si può piacere a tutti, l’importante è piacere a sé stessi. Se non mi si ama, non importa, preferisco amare gli altri”. Pierre Cardin, al termine della lunga giornata veneziana in cui è stato presentato il film, è stato festeggiato da 300 happy few nella sua casa di Ca' Bragadin e dal nipote Rodrigo Basilicati Cardin, il suo erede “artistico”. Rodrigo infatti, oltre ad una formazione come matematico, ha studiato fin da piccolo pianoforte ed ha coltivato una passione per il teatro, tanto da aver prodotto lo spettacolo di teatro musicale Dorian Gray. L’erede di Pierre Cardin, che nel passato si era occupato del Palais Lumiere di Porto Marghera, di cui non se ne è fatto più niente per una storia di intoppi burocratici, segue da molti anni la parte degli accessori, le licenze, il design e, appunto, il teatro. In qualche maniera rappresenta il volto nuovo di Pierre Cardin, continuando però a coltivare la vecchia passione dello zio per l’arte e lo spettacolo.
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