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Esteri
Allarme Aviaria in Sud America. L'OMS: "Si rischia una pandemia mondiale"

In Argentina e in Uruguay scatta l'allarme Aviaria. L'OMS avverte: C'è il rischio di una pandemia mondiale"

Una nuova pandemia è in arrivo? La risposta arriva da alcuni Paesi del Sud America, precisamente dall'Argentina e dall'Uruguay che hanno dichiarato di essere in emergenza sanitaria. Mentre l'Organizzazione mondiale della sanità lancia l'allarme: dopo che l'influenza ha contagiato alcuni mammiferi, il timore è che la malattia possa raggiungere anche l'uomo. L'Oms invita alla prudenza e precisa che il rischio è basso, "non possiamo presumere che rimarrà tale e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento". Il direttore dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus raccomanda di "rafforzare la sorveglianza in ambienti in cui interagiscono esseri umani e animali d'allevamento o selvatici". 
 

Aviaria, l'emergenza di rischio di una pandemia scatta in Argentina 

Il Servizio nazionale per la sicurezza alimentare dell'Argentina ha dichiarato l'emergenza sanitaria dopo aver rilevato la presenza del virus in un esemplare di uccello selvatico nella località di Pozuelos, nella provincia di Jujuy, al confine con la Bolivia. Le autorità hanno avvertito del caso rassicurando però la popolazione perché "sono state prese tutte le misure preventive necessarie. La comparsa del virus non sorprende in quanto stavamo già seguendo la sua diffusione nel resto della regione ed era stato attivato un rafforzamento del monitoraggio epidemiologico".

Casi di aviaria erano infatti stati segnalati nelle ultime settimane in tutta la regione e il virus sembra abbia raggiunto il Cono Sud dopo essere stato rilevato in precedenza in Venezuela, Perù, Colombia, Ecuador, Cile, Bolivia e Uruguay e prima ancora in Canada, Stati Uniti, Messico e Centro America. 

Aviaria, l'emergenza di rischio di una pandemia scatta in Uruguay

Il governo dell'Uruguay allerta la nazione dopo aver registratola morte per l'influenza aviaria alcuni esemplari di cigni dal collo nero, come scrive il quotidiano El Pais di Montevideo. Anche in questo Paese le autorità hanno detto che per il momento la popolazione non si deve allarmare perché l'influenza riguarda animali selvatici ma ha chiesto di segnalare i sospetti su volatili da cortile o allevamenti. Il caso uruguaiano segue quello del Perù, dove è stata denunciata la morte di 585 leoni marini e 55mila uccelli. 
 

 

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