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Esteri
Attentato a Gerusalemme vecchia, morti due militari israeliani

Agguato nella Spianata delle moschee nella Città Vecchia di Gerusalemme. Due militari israeliani, entrambi di 25 anni, sono stati uccisi e un terzo ferito da un commando armato di tre persone che ha aperto il fuoco a bruciapelo. I tre sono stati a loro volta uccisi dalle forze di sicurezza israeliane mentre tentavano la fuga. Non è chiaro come le armi, due fucili e una pistola ritrovate sui corpi degli aggressori, siano state trafugate all'interno della Spianata. Area che è stata subito chiusa e per la prima volta da anni sono state vietate le preghiere musulmane del venerdì.

Poche ore dopo, l'attacco è stato esaltato da Hamas e dalla Jihad islamica, che tuttavia non ne rivendicano la paternità.  Abdel Latif Qanou (Hamas) ha detto alla stampa che "la benedetta operazione di martirio mette in evidenza la determinazione del nostro popolo a resistere alla brutale occupazione" e che essa è anche "una conseguenza naturale di una serie di crimini" attribuiti dai palestinesi ad Israele. In un successivo colloquio telefonico con Netanyahu, il presidente palestinese Abu Mazen, ha viceversa duramente condannato l'attacco
 
Secondo la ricostruzione della polizia, riferiscono i media israeliani, i tre aggressori hanno fatto irruzione dalla Spianata delle Moschee armati di fucili Carl Gustav di fabbricazione artigianale e di una pistola. Quando sono arrivati vicino alla Porta dei Leoni, hanno visto i poliziotti israeliani e hanno aperto il fuoco. Gli aggressori sono poi fuggiti nuovamente verso la Spianata delle Moschee, inseguiti dalle forze dell'ordine che li hanno uccisi.

I tre aggressori sarebbero originari della città israelo-palestinese di Umm el-Fahem, nel nord del paese. Alcuni siti riportano l'immagine scattata stamane nella Spianata delle Moschee da uno degli attentatori accompagnata da un testo che sembra preludere alla sua decisione di immolarsi. Ad Um el-Fahem, secondo fonti locali, la polizia sta ispezionando la casa di uno di loro.

L'attacco, avvenuto attorno alle sette del mattino ora locale, coinvolge l'area più sensibile della città santa, chiamata dai musulmani Spianata delle Moschee e dagli ebrei Monte del Tempio.

Terzo luogo più santo dell'Islam, dopo la Mecca e la Medina , oggi vi sorgono la Moschea di al Aqsa e la Cupola delle rocce. Ma in quello stesso luogo sorgeva in passato il tempio biblico degli ebrei, di cui rimane ora solo il Muro del pianto alla base dell'altura.

"Lo status quo sul Monte del Tempio" (Spianata delle Moschee in arabo, ndr) sarà "mantenuto" ha dichiarato dopo l'attacco il premier Benyamin Netanyahu riferendosi alle intese anche internazionali per la gestione del luogo sacro ad ebrei e musulmani che, sulla Spianata, consentono ai musulmani diritto esclusivo di preghiera. Però  "è stata decisa la chiusura per motivi di sicurezza - ha spiegato il premier presiedendo una riunione di emergenza -  Saranno condotte ricerche per assicurarsi che non ci siano altre armi sul Monte del Tempio". Ma il divieto d'accesso alla Spianata ha causato forti tensioni con la comunità musulmana, anche perchè il muftì di Gerusalemme, Mohammad Hussein, massima autorità religiosa musulmana nella Città Santa, alla notizia delle chiusura si è recato con altri palestinesi vicino la Porta dei Leoni, una delle porte di ingresso alla Città Vecchia di Gerusalemme, per protestare contro gli israeliani ed esortanto i suoi seguaci a scendere in piazza. Secondo quanto riferito da suo figlio, sarebbe stato fermato dai militari israeliani e interrogato dalla polizia.

A partire da settembre 2015, blitz palestinesi hanno ucciso 43 israeliani, due turisti americani e un  britannico. Nello stesso periodo, le forze israeliane hanno ucciso 254 palestinesi, la maggior parte dei quali definiti da Israele terroristi pronti ad attaccare.

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