Esplosione a Beirut, morti e feriti
È di almeno due uccisi e sei feriti il bilancio provvisorio dell’attentato dinamitardo compiuto nel cuore della roccaforte degli Hezbollah libanesi nella periferia sud di Beirut. Negli ultimi mesi, la capitale libanese è stata scenario di una serie di attentati dinamitardi.
Le prime immagini video del luogo dell’attentato dinamitardo sono state trasmesse dalla tv al Manar e mostrano carcasse di auto carbonizzate e le facciate di alcuni edifici sventrate. Le fonti di stampa libanesi affermano che si tratta di un attacco compiuto con almeno un’autobomba. Lo scoppio è avvenuto nei pressi dell’ufficio politico di Hezbollah, nel quartiere di Bir al Abed, nella trafficata via Arif, vicino alla vecchia sede della tv del movimento sciita e a poche centinaia di metri da un palazzo dove è ospitato il politburo del Partito di Dio.
Nei giorni scorsi, l’esercito libanese ha arrestato la presunta mente degli attentati di novembre all’ambasciata italiana a Beirut. Si tratta di Majid al-Majid, «emiro» delle Brigate Abdullah Azzam, branca di al Qaeda, «catturato dai servizi segreti militari», aveva spiegato il ministro della Difesa Fayez Ghosn. Majid Mohammed Abdullah al-Majid, saudita, era nella lista di 85 sospettati di terrorismo messa a punto da Riad e le brigate Azzam, che in passato avevano rivendicato un lancio di razzi contro Israele, sono inserite da Washington nella lista dei gruppi terroristi.