Bulgaria, il governo si dimette dopo le proteste
Il primo ministro bulgaro Boiko Borisov ha annunciato le dimissioni proprie e dell'intero gabinetto da lui guidato, sulla scia delle proteste di massa contro le misure di austerita' in vigore nel Paese balcanico, il piu' povero dell'Unione europea, e in particolare contro la forte impennata delle tariffe elettriche. "Non faro' parte di un governo sotto la cui amministrazione la polizia picchia la gente", ha spiegato il premier, leader del partito conservatore Gerb, i 'Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria'. Nel corso delle manifestazioni di piazza in corso da giorni, dapprima con partecipazione abbastanza limitata ma alle quali si sono poi unite migliaia di persone in tutto il Paese, le forze dell'ordine hanno reagito duramente, e numerosi dimostranti sono rimasti feriti. "Noi", ha rivendicato Borisov, gia' sindaco di Sofia, "abbiamo dignita' e onore. E' il popolo che ci ha conferito il potere, ed e' al popolo che oggi lo restituiamo", ha aggiunto. Il premier, che nel vano tentativo di placare l'opinione pubblica aveva ventilato una riduzione dei prezzi dell'elettricita', ha escluso qualsiasi ipotesi di una sua partecipazione a un eventuale esecutivo ad interim.