L'Ue si difende dopo la pubblicazione di un articolo degli ambasciatori sottoposto a censura
La Commissione e il Servizio europeo di azione esterna hanno cercato di difendere la decisione di pubblicare una versione censurata da Pechino di un articolo firmato dagli ambasciatori dell'Ue e dei suoi Stati membri per il 450esimo anniversario delle relazioni tra Ue e Cina. La portavoce del Servizio europeo di azione esterna, Virginie Battu-Henriksson, ha riconosciuto che l'ambasciatore Ue a Pechino ha accettato la pubblicazione di una versione censurata dell'articolo sul China Daily. Il ministero degli Esteri cinesi ha fatto rimuovere un passaggio in cui si parlava dello scoppio dell'epidemia di Coronavirus "in Cina e il suo successivo diffondersi nel resto del mondo". "La delegazione Ue era stata informata che la pubblicazione ci sarebbe stata solo in accordo con il ministero degli esteri cinesi", ha spiegato la portavoce: "la delegazione Ue ha fatto conoscere le sue preoccupazione al ministero degli Esteri sia sul processo sia sulla richiesta di rimuovere una parte dell'articolo legata alle origini della crisi del coronavirus". Tuttavia la delegazione Ue "ha deciso di procedere comunque con la pubblicazione dell'articolo con considerevole riluttanza perché considera importante comunicare messaggi chiave sulle priorità Ue" come dell'articolo il multilateralismo, il cambiamento climatico e la risposta globale sul Coronavirus, ha detto la portavoce. L'ambasciatore a Pechino "ha preso una decisione sul posto tenendo conto dell'equilibrio tra un insieme di considerazioni", ha detto il portavoce della Commissione, Eric Mamer. "Questo non significa che consideriamo la censura accettabile, ma la nostra delegazione in Cina lavora in un contesto particolare e deve fare prendere delle decisioni sul modo migliore di poter comunicare un certo numero di messaggi". L'articolo completo è stato pubblicato sul sito della delegazione Ue, di alcuni Stati membri e ai media cinesi.
L'Ue ripensa i rapporti con la Cina, battuta d'arresto post pandemia
La crisi del coronavirus sta spingendo l'Unione Europea a ripensare i suoi rapporti con la Cina. E' quanto si legge in un'analisi della Cnn, secondo cui il grande summit Ue-CINA previsto a Lipsia il 14 settembre, sotto presidenza tedesca, non avrà il "livello di fanfara" previsto. Doveva segnare "un significativo passo avanti nelle relazioni economiche e strategiche", ma molti osservatori ritengono che sarà "totalmente oscurato dal coronavirus". "La risposta della Cina al Covid-19 ha lasciato l'amaro in bocca ai funzionari europei. Dal giro di vite draconiano sui propri cittadini all'accusa di diffondere disinformazione in Europa, la crisi ha ricordato che un più stretto rapporto con la Cina comporta dei rischi", si legge sul sito dell'emittente americana. L'Ue ha rafforzato i legami con Pechino per rendersi più indipendente dagli Usa, ma potrebbe chiedersi quanto ne valesse la pena. "Penso che il coronavirus abbia ricordato a molti Paesi europei che per quanto il denaro cinese sia attraente, la Cina è anche un rivale sistemico", ragiona Steven Blockmans, del Centre for European Policy Studies, riferendosi al documento della Commissione Ue che nel marzo 2019 descriveva la Cina come "un rivale sistemico che promuove modelli alternativi di governance".
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