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Esteri
Usa, assedio ai media di Pechino. La Cina revoca l'accredito al WSJ

Coronavirus, titolo "razzista", Pechino revoca accredito a tre giornalisti del Wall Street Journal

La Cina ha revocato l'accredito giornalistico a tre reporter del Wall Street Journal per un articolo con un "titolo razzista" (La Cina è il vero malato dell'Asia ndr) sugli sforzi cinesi nella lotta contro l'epidemia da nuovo coronavirus. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri a Pechino. 

Coronavirus, tre giornalisti del Journal espulsi per il titolo: "La Cina è il vero malato dell'Asia"

Il governo di Pechino è evidentemente irritato dalla copertura giornalistica data dell'attuale crisi dal blasonato quotidiano finanziario statunitense: il portavoce ha detto che nell'articolo "si calunniavano" gli sforzi messi in atto per contenere l'epidemia. Il governo cinese ha anche definito "inaccettabili" le nuove regole imposte a cinque organi statali cinesi (Xinhua, Cgtn, China Radio International, China Daily e Giornale del Popolo), che in Usa sono stati assimilati a missioni diplomatiche perchè considerati di fatto propaganda. "Gli Stati Uniti si sono sempre vantati della loro libertà di stampa. Ma interferiscono con il corretto funzionamento dei media cinesi negli Stati Uniti e ostacolano il loro lavoro", ha affermato Geng Shuang, il portavoce del ministero degli Esteri. "Ci riserviamo il diritto di rispondere nel contesto di questo caso", ha aggiunto il portavoce. 

Coronavirus, si alza la tensione tra Pechino e gli Usa. Media cinesi in America accusati di essere organi di propaganda

Mercoledì la Cina ha dichiarato di voler revocare le credenziali stampa di tre reporter del Wall Street Journal che lavorano nella Cina continentale, in una significativa escalation della pressione di Pechino sui media stranieri.

Durante un briefing quotidiano di notizie mercoledì, un portavoce del ministero degli Affari esteri cinese ha dichiarato che le credenziali sarebbero state revocate per ritorsione di un titolo per un saggio pubblicato nelle pagine editoriali del Journal all'inizio di questo mese. Il titolo recitava: "La Cina è il vero malato dell'Asia".

Funzionari cinesi hanno "chiesto al Wall Street Journal di riconoscere la gravità dell'errore, scusarsi apertamente e formalmente, indagare e punire i responsabili, pur mantenendo la necessità di adottare ulteriori misure contro il giornale", ha detto Geng Shuang, portavoce del ministero. in una trascrizione fornita dal governo cinese.

"Il popolo cinese non accoglie con favore i media che pubblicano dichiarazioni razziste e imbrattano la Cina con attacchi malevoli", ha aggiunto.

Cina: 'inaccettabili' misure Usa contro media Pechino 

Intanto la Cina esprime "forte scontento e forte opposizione verso le violazioni degli Usa. I media sono un importante ponte e un legame perche' la gente possa rafforzare le comunicazioni e la reciproca conoscenza". Cosi' il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang, sulla decisione del Dipartimento di Stato americano, definita inaccettabile", di classificare come "missioni straniere" cinque media di Stato cinesi: Xinhua, Cgtn, China Radio International, China Daily e People's Daily.

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