Dazi, la California farà causa a Trump. E la Cina apre: "Sì a trattative se...". Fitch taglia le stime sulla crescita mondiale - Affaritaliani.it

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Dazi, la California farà causa a Trump. E la Cina apre: "Sì a trattative se...". Fitch taglia le stime sulla crescita mondiale

Il governatore della California, Gavin Newsom, dovrebbe presentare una causa per contestare l'autorità esecutiva del presidente Donald Trump di emanare dazi internazionali senza l'approvazione del Congresso

di Redazione

Dazi, Honda sposta produzione modello ibrido Civic negli Usa

La casa automobilistica giapponese Honda ha annunciato che sposterà la produzione della sua Civic ibrida dal Giappone agli Stati Uniti, poiché le esportazioni dall'arcipelago sono ora soggette a un supplemento doganale statunitense del 25%. L'annuncio arriva mentre il ministro giapponese per la rivitalizzazione economica, Ryosei Akazawa, avvia a Washington i negoziati per cercare di trovare un compromesso sui dazi doganali. 

"Sposteremo la produzione (di questo modello) negli Stati Uniti" nello stabilimento Honda in Indiana, e "la produzione cesserà (nello stabilimento di Saitama in Giappone) intorno a giugno o a luglio", ha riferito un portavoce del gruppo. La decisione, ha spiegato, non è "motivata da un'unica ragione, ma si basa sulla politica aziendale sin dalla sua creazione, che consiste nel produrre automobili laddove la domanda è forte", rifiutandosi di attribuire il trasferimento all'offensiva doganale.

Pil, Fitch taglia la crescita economia mondiale nel 2025

Fitch Ratings ha ''drasticamente ridotto le sue previsioni di crescita mondiale, in risposta alla grave escalation della guerra commerciale globale''. In un aggiornamento speciale del suo Global Economic Outlook trimestrale, l'agenzia ha ''tagliato la crescita mondiale nel 2025 di 0,4 punti percentuali''. Si prevede che ''la crescita mondiale scenderà al di sotto del 2% quest'anno, il che sarebbe il livello più basso dal 2009, escludendo la pandemia''.

Dazi, la California farà causa a Trump. Cina: sì a trattative se mostra rispetto

Il governatore della California, Gavin Newsom, dovrebbe presentare una causa per contestare l'autorità esecutiva del presidente Donald Trump di emanare dazi internazionali senza l'approvazione del Congresso. Come riporta il Los Angeles Times, l'ufficio del governatore ha affermato che l'azione legale sosterrà che l'International Emergency Economic Powers Act, citato da Trump per imporre i dazi, non gli conferisce la possibilità di adottare dazi unilateralmente sulle merci importate negli Stati Uniti.

"I dazi illegali del presidente Trump stanno creando il caos tra le famiglie, le imprese e l'economia della California, facendo salire i prezzi e minacciando posti di lavoro", ha dichiarato Newsom in una nota. "Stiamo difendendo le famiglie americane che non possono permettersi che il caos continui".

Questo caso segna la prima volta che Newsom assume un ruolo di primo piano in una delle 15 cause legali che la California ha intentato contro l'attuale amministrazione Trump, segnalando un potenziale allontanamento dal suo approccio più riservato nei confronti del presidente durante il secondo mandato di Trump. La California, che secondo l'ufficio del governatore ha registrato quasi 675 miliardi di dollari di scambi commerciali bilaterali lo scorso anno, rischia di perdere miliardi di entrate statali a causa delle politiche tariffarie di Trump se il commercio internazionale dovesse calare e il mercato azionario crollare. Messico, Canada e Cina rappresentano i tre maggiori partner commerciali dello stato.

"L'implementazione caotica e casuale dei dazi da parte del presidente non è solo profondamente preoccupante, ma è anche illegale", ha dichiarato il difensore dello Stato Rob Bonta in una nota. "I californiani si stanno preparando alle conseguenze delle scelte del presidente – dagli agricoltori della Central Valley alle piccole imprese di Sacramento, fino alle famiglie preoccupate a tavola – questo gioco che sta giocando il presidente ha conseguenze molto concrete per i californiani in tutto il nostro stato".

Dazi, Trump torna a difendere le tariffe 

"Gli Stati Uniti stanno incassando numeri record con i dazi doganali, con il costo di quasi tutti i prodotti in calo, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Allo stesso modo, l'inflazione è in calo. Promesse fatte, promesse mantenute!". Così il presidente Usa Donald Trump su Truth rilancia la sua politica sulle tariffe. 

Dazi Usa, la leva di Trump per isolare la Cina. Pechino: “Farà pressione sul commercio estero”

L'amministrazione del presidente Donald Trump punta a sfruttare i negoziati sui dazi con i partner commerciali degli Stati Uniti come leva per convincerli a limitare i loro rapporti economici con la Cina, secondo il quotidiano statunitense "Wall Street Journal", che cita "fonti informate sulle discussioni". L'obiettivo dell'amministrazione Trump, secondo il quotidiano, e' ottenere impegni utili a isolare l'economia cinese dagli oltre 70 Paesi che negozieranno una riduzione delle barriere commerciali e tariffarie imposte dalla Casa Bianca.

L'amministrazione Trump chiedera' a questi Paesi di non permettere il transito delle merci cinesi, di vietare alle aziende cinesi di stabilirsi sui loro territori per aggirare i dazi Usa, e di non assorbire i beni industriali a basso costo provenienti dalla prima potenza asiatica. Queste misure mirano a colpire un'economia cinese gia' ritenuta fragile, e a costringere Pechino a sedersi a sua volta al tavolo delle trattative da una posizione di debolezza in vista di un possibile incontro tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Le richieste avanzate da Washington potrebbero variare notevolmente da Paese a Paese, a seconda del loro grado di interdipendenza con l'economia cinese.

Secondo le fonti citate dal "Wall Street Journal", i funzionari Usa avrebbero gia' accennato a questa strategia nei colloqui preliminari con le delegazioni di alcuni Paesi. Lo stesso Trump ha lasciato intendere questo approccio martedi', durante un'intervista al programma televisivo in lingua spagnola "Fox Noticias", dichiarando che potrebbe valutare la possibilita' di chiedere ai partner commerciali degli Stati Uniti di scegliere tra questi ultimi e la Cina. Trump ha risposto cosi' a una domanda sul ritiro di Panama dalla nuova Via della seta (Bri, Belt and Road Initiative), il programma infrastrutturale globale di Pechino per i Paesi in via di sviluppo.

Cina: "Da dazi Usa pressioni su commercio ed economia"

I dazi americani stanno esercitando "pressione" sull'economia e sul commercio cinesi, malgrado il Pil del primo trimestre sia cresciuto del 5,4%, oltre le attese. "Allo stato, l'imposizione di tariffe elevate da parte degli Stati Uniti è destinata ad esercitare una certa pressione sul commercio estero e sull'economia della Cina", ha ammesso Sheng Laiyun, numero due dell'Ufficio nazionale di statistica, nella conferenza stampa di presentazione dei dati trasmessa in streaming. In questo scenario, sia la ripresa e sia la crescita del Dragone sono ancora in fase di consolidamento, ha aggiunto Sheng.

Cina: "L'uso della forza non farà grande l'America" 

La Cina auspica che "gli Usa si liberino quanto prima dall'ossessione per l'egemonia e riconoscano che l'uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l'America, ma infliggerà solo dolorosi disastri al popolo Usa e al resto del mondo". Il portavoce del ministero della Difesa Zhang Xiaogang, sulle ipotesi di spese per la difesa dell'anno fiscale 2026 in crescita per la prima volta a 1.000 miliardi di dollari, ha detto che "l'elevatissimo budget ha messo ancora una volta in luce la natura bellicosa degli Stati Uniti e la loro convinzione che valga la legge del più forte", malgrado gli Usa siano "fortemente indebitati".

 

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