Elezioni in Cile, voto Costituente: vincono indipendenti e sinistra
Per la riscrittura della Costituzione il Cile sceglie il blocco delle sinistre. Alla destra al potere meno di un terzo dei voti
Sconfitta storica per il governo conservatore di Sebastian Pinera. Le elezioni per l'assemblea costituente che darà al Cile una nuova legge fondamentale hanno consegnato, con il 90% de voti scrutinati, il 40% dei 155 seggi a candidati indipendenti e lontani dai partiti tradizionali. Tra questi ultimi, il blocco delle sinistre, che comprende il Partito comunista, Lista Apruebo e Apruebo Dignidad, ha ottenuto il 33,2%, mentre la lista delle destre, Vamos por Chile, si è fermata al 20,8%. I seggi saranno distribuiti in modo equo tra uomini e donne e 17 seggi saranno riservati alle comunità indigene.
Il voto ha lo scopo di riformare il sistema ultraliberale istituito da Pinochet, al quale vengono attribuite le disuguaglianze alla base delle forti proteste di piazza iniziate nell'ottobre 2018. L'affluenza è stata però deludente. Secondo le prime stime, si è recato alle urne solo il 37% dei 14,9 milioni di aventi diritto, sebbene i cileni fossero stati chiamati a eleggere anche un vasto numero di sindaci, consigli comunali e, per la prima volta, governatori regionali.
Pinera, che si aspettava di controllare almeno un terzo della Costituente, ha ammesso la debacle. "In queste elezioni, la cittadinanza ha inviato un messaggio forte e chiaro al governo e a tutte le forze politiche tradizionali: non siamo sintonizzati in modo adeguato con le richieste e i desideri dei cittadini e siamo chiamati al confronto da nuove espressioni e da nuovi leader", è il messaggio alla nazione del presidente cileno. Il voto, che si è svolto in due giorni, è stato la seconda tappa del plebiscito del 25 ottobre 2020, quando i cileni in stragrande maggioranza, quasi l'80%, scelsero di redigere una nuova Magna Carta, in sostituzione di quella attuale, ereditata dalla dittatura militare.
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