Erdogan inguaiato da un supertestimone: "Aiutò l'Iran ad aggirare le sanzioni"
Erdogan chiamato in causa da un supertestimone nell'esplosiva vicenda delle violazioni delle sanzioni contro l'Iran
Turchia, a processo Usa supertestimone inguaia Erdogan
Il businessman turco-iraniano Reza Zarrab, testimone chiave in un processo a New York, ha chiamato in causa il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nell'esplosiva vicenda delle violazioni delle sanzioni contro l'Iran, anche se quest'ultimo ha affermato di non avere nulla da rimproverarsi. Zarrab, 34 anni, arrestato a marzo 2016 a Miami, oggi collabora con le autorità Usa e in aula ha fatto capire che Erdogan sapeva tutto del traffico che aveva messo in piedi con la banca pubblica Halkbank per aiutare Teheran ad aggirare le sanzioni americane, attraverso un complesso schema di riciclaggio delle vendite di petrolio e gas iraniani. Al secondo giorno della sua deposizione davanti a un tribunale federale newyorchese, Zarrab ha detto che a ottobre 2012 Erdogan, allora premier, aveva dato "istruzioni" perchè altre due banche turche, Vakif e Zirrat, potessero partecipare allo schema che ruotava intorno ad Halkbank. L'allora ministro dell'Economia Zafer Caglayan "mi disse che il premier aveva dato il suo assenso a che anche Zirrat e Vakif facessero questo lavoro" ha dichiarato in turco esprimendosi attraverso un interprete. A poi precisato: "il primo ministro dell'epoca, Recep Tayyip Erdogan, e il ministro del Tesoro Ali Babacan avevano dato disposizioni perchè cominciassero a fare lo stesso tipo di operazioni". L'ho saputo da Zafer Caglayan".
Zarrab mercoledì ha spiegato di aver avuto un ruolo chiave nella realizzazione di un traffico del valore di vari miliardi di euro, avviato a inizio 2012 e cresciuto via via fino allo scoppio delle scandalo a fine 2013. Ha testimoniato che dopoa ver riciclato solo le vendite di idrocarburi iraniano venduti alal Turchia, lo schema messo a punto da Halkbank è stato apprlicato anche al petrolio venduto ad altri Apese, a cominciare dll'India. Zarrab ha citato anche l'Italia ma non ha fornito dettagli. Poco prima delle dichiarazioni compromettenti di Zarrab, ieri Erdogan ha detto che la Turchia non ha nulla da rimproverarsi. "Qualunque sia l'esito del processo, abbiamo fatto quel che era giusto. Non abbiamo violato l'embargo" ha detto il presidente. Comunque, ha aggiunto, "non abbiamo preso questo impegno con gli Usa".