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Esteri
Europa a più velocità diventa realtà. Svolta imposta da Parigi e Berlino

Quello che sembrava solo un rumor, e che è stato più volte smentito, diventa realtà. Con il vertice di Versailles tra Merkel, Hollande, Gentiloni e Rajoy nasce ufficialmente l'Unione Europea a più velocità. Una mossa chiaramente imposta da Francia e Germania, alla vigilia delle importanti elezioni presidenziali e politiche. Hollande e la Merkel sperano in questo modo di arginare l'avanzata delle destre cosiddette "populiste". Resta da capire il ruolo dell'Italia che difficilmente resterà nel gruppo di testa, anche se mancano ancora i dettagli.

Ue: nasce Europa a doppia velocita', ora scelte o crolla tutto

Arriva un coro unanime dal vertice di Versailles. Francia, Germania, Italia e Spagna si schierano compatte per un'Europa a doppia velocita', per "cooperazioni rafforzate" tra singoli Paesi, per mostrare il coraggio affinche' "ci siano Paesi che vadano avanti piu' velocemente". Una strada che "non e' chiusa" e non deve "lasciare indietro nessuno", serve per "dare un impulso agli altri Paesi" ma se "l'Europa non fa delle scelte il progetto e' fortemente a rischio". E' Francois Hollande ad "indicare la via". Innanzitutto politica di difesa comune, ma politica economica e monetaria. I quattro leader dicono insieme che non si puo' aspettare, occorre che arrivino delle risposte - altrimenti sottolineano i quattro leader - "il progetto dell'Europa puo' crollare". I l summit e' stato organizzato con lo scopo di trovare un'intesa sulla dichiarazione di Roma che dovra' indicare la direzione dell'Europa nei prossimi dieci anni. Non c'e' il presidente della Commissione europea, Juncker. E i quattro leader, pur citando il 'libro bianco' preparato dalla Commissione, ribadiscono che bisogna "guardare avanti, guardare lontano". Ad una politica con diversi livelli di integrazione. E dunque Roma non dovra' essere solo l'occasione per commemorare 60 anni di pace e di liberta', ma anche il momento per far si' che torni ad essere "l'Europa della prosperita'", l'Europa in cui si creano posti di lavoro, l'Europa che difende i propri confini, che garantisce la sicurezza ai cittadini. E le risposte non vanno trovate nei populismi e nel rifugio in se stessi ma aprendosi alle sfide. "Non c'e' alcuna soluzione se prevale lo status quo", mette in chiaro Hollande, "unita' non vuol dire uniformita". "Dobbiamo andare avanti - e' la sponda della Cancelliera tedesca -, serve un'Europa piu' forte e coerente". Ed ancora: "Non ci possiamo fermare. Tutto quello che abbiamo costruito potrebbe crollare. Abbiamo l'obbligo di continuare nella costruzione europea". "Noi - e' la premessa di Gentiloni - restiamo convinti del progetto europeo. Se non ci fosse piu' l'Unione europea tutti noi ne sentiremmo drammaticamente la mancanza" ma "i 27 Paesi devono fare delle scelte" a partire dalla necessita' di arrivare ad un'Europa piu' sociale, piu' votata alla crescita e agli investimenti". "L'Europa - si dice d'accordo Rajoy - e' una storia di successo, dobbiamo difenderla ma allo stesso tempo occore andare avanti, non fermarsi". Le sfida sono anche il clima, la disoccupazione, il dopo Brexit, "serve slancio e entusiasmo", afferma Angela Merkel". E aggiunge Gentiloni la questione immigrazione "perche' le regole vanno rispettate da tutti i Paesi".

Ue: Gentiloni, ora scelte altrimenti a rischio futuro progetto

"Noi restiamo convinti del progetto europeo. Se on ci fosse piu' l'Unione europea tutti noi ne sentiremmo drammaticamente la mancanza". Lo ha detto il premier italiano Paolo Gentiloni, nelle dichiarazioni alla stampa con Merkel, Hollande e Rajoy in occasione del vertice di Versailles. "Il libro bianco della Commissione di Juncker - ha sottolineato Gentiloni - ha dato una cornice dentro la quale il discorso puo' svilupparsi" ma ora "i 27 Paesi devono fare delle scelte altrimenti rischiamo di mettere a rischio il futuro dell'Europa". "L'Europa - ha spiegato Gentiloni - e' la piu' grande superpotenza commerciale, e quindi occorre avere la capacita' di promuovere gli scambi in un momento in cui questo sembra fuori moda". "Un eccesso di sovranita' in modo ostile - ha osservato ancora - produce disastri". 


 

Ue: Hollande, si' cooperazioni rafforzate per tracciare strada

"Abbiamo la responsabilita' di indicare la via". Francois Hollande spiega il motivo per cui ha invitato nella reggia di Versailles i leader di Germania, Italia e Spagna. "Non possiamo solo celebrare i Trattati di Roma ma affermare insieme l'impegno per costruire il futuro". Per questo motivo Francia, Germania, Italia e Spagna "hanno la responsabilita' di tracciare il cammino, non per imporlo agli altri ma per dare impulsi agli altri Paesi. Siamo convinti - ha aggiunto Hollande - che non verra' trovata nessuna soluzione se lo spirito di chiusura prevarra'". "Unita' - ha osservato - non vuol dire uniformita'". Hollande ha parlato di "cooperazioni rafforzate" per far "andare piu' velocemente alcuni Paesi", senza pero' lasciare indietro nessuno. "Avanti" per esempio sulla difesa comune, sull'unione economica e monetaria".

Ue: Merkel, coraggio perche' alcuni Paesi avanti piu' veloci

La Cancelliera Angela Merkel ribadisce il suo si' ad un'Europa a doppia velocita'. "Dobbiamo avere - sottolinea parlando al fianco di Hollande, Gentiloni e Rajoy in occasione del vertice di Versailles - che alcuni Paesi vadano avanti piu' rapidamente rispetto ad altri". E' la tesi "delle cooperazioni differenziate", ma "per chi e' indietro non e' una situazione chiusa", premette. "Dobbiamo andare avanti - ribadisce la Cancelliera -, serve un'Europa piu' forte e coerente". 

Rajoy, e' una storia di successo. Occorre difenderla

L'Unione europea e' una storia di successo. Sono stati 60 anni di pace e democrazia". Cosi' il premier spagnolo Mariano Rajoy, parlando al fianco di Hollande, Merkel e Gentiloni in occasione del vertice di Versailles. "Per questo motivo occorre difenderla", ha sottolineato. 

Un'Europa a doppia velocità

Il vertice di oggi pomeriggio a Versailles inaugura un nuovo formato. Il primo di un'Europa a doppia velocita'. Francois Hollande ha invitato la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni e il premier spagnolo Mariano Rajoy. "Siamo i Paesi piu' importanti, tocca a noi dire che cosa vogliamo fare con altri", ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della Repubblica francese. E oggi in una intervista alla Stampa e' stato ancora piu' netto: per "rifondare l'Europa" servono "diversi livelli di integrazione". Siamo alla vigilia della dichiarazione di Roma: il 25 marzo, nella sala degli Oriazi e dei Curiazi del Campidoglio gli europei celebreranno il sessantesimo anniversario del Trattato firmato nella Capitale italiana nel 1957. Domani Gentiloni riferira' in Parlamento sugli esiti del vertice, prima di prendere parte al Consiglio europeo del 9-10 marzo. Il fatto che le "nazioni carolingie" (definizioni dell'ex ministro degli Esteri tedesco Fischer) insieme alla Spagna si incontrino proprio alla vigilia dell'appuntamento di Bruxelles rappresenta di per se' una novita'. L'obiettivo e' quello di rilanciare in vista delle celebrazioni di Roma il progetto Ue, indebolito dalla Brexit. Ed e' un obiettivo da perseguire attraverso lo schema di un'Europa, per dirla con le parole spesso usate da Gentiloni, a "cerchi concentrici". Per sbloccare la politica Ue che su molti temi, dalla difesa alla politica fiscale, dall'immigrazione alla questione del lavoro, non riesce a trovare una unita'. Il vertice nella reggia di Versailles serve proprio a tratteggiare i prossimi passi dell'Unione europea. Realizzare un'Europa piu' sociale e' una delle tappe cruciali del programma italiano. Un'Europa piu' giusta, che non sia attenta solo agli zero virgola, ma che abbia un'anima. Dove ogni Paese possa assumersi le proprie responsabilita'.  

Gentiloni in questa partita puo' contare sull'apporto del nuovo presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, ma soprattutto sulla sponda di Francia e Spagna. Sia Hollande che Rajoy insistono da tempo sulla necessita' di una maggiore flessibilita' e per avere piu' spazi di manovra sulle politiche economiche. Roma e' impegnata in un'opera di aggiustamento dei conti pubblici per evitare una procedura di infrazione ma punta proprio sulla mano tesa di Bruxelles per realizzare un piano di investimenti e politiche di riduzione fiscale. Un altro fronte su cui il presidente del Consiglio vuole imprimere un'accelerazione e' quello dell'immigrazione: l'Europa - ha spiegato ieri - non puo' essere rigida sui parametri economici e permissiva sulle regole, peraltro gia' approvate da tempo. "Ci sono Paesi che non aiutano affatto", ha messo in chiaro, pur riconoscendo alla Germania una collaborazione importante sul tema. Dunque nel vertice di oggi si mettera' a punto quella dichiarazione di Roma che "dovra' essere un punto di riferimento per l'Europa dei prossimi decenni". Contro il dilagare dei populismi - Hollande nell'intervista alla Stampa sottolinea che il pericolo di un arrivo di Marine Le Pen al potere e' reale - la ricetta e' "piu' Europa, non meno Europa". Pur con tutti i difetti - argomentava ieri Gentiloni ospite di 'Domenica in' - "io questa Europa me la terrei stretta, senza non si va lontano".

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