Gaza, restituito a Israele il corpo del penultimo ostaggio. Ma la tregua traballa: sei morti a Khan Younis - Affaritaliani.it

Esteri

Ultimo aggiornamento: 07:07

Gaza, restituito a Israele il corpo del penultimo ostaggio. Ma la tregua traballa: sei morti a Khan Younis

La risposta agli attacchi alle truppe dell'Idf a Rafah allontana la pace

di Marco Santoni

Gaza, la guerra continua (nonostante la tregua): altri sei morti

I resti del penultimo ostaggio, un cittadino thailandese, sono stati identificati. Lo ha dichiarato l'esercito israeliano. "A seguito del completamento del processo di identificazione i rappresentanti dell'Idf, insieme al Ministero degli Affari Esteri, hanno informato la famiglia di Sudthisak Rinthalak che il suo corpo è stato restituito per la sepoltura", ha dichiarato l'esercito in un comunicato. I media palestinesi riportano la notizia di sei morti in un attacco aereo israeliano nella zona di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza. Non ci sono commenti immediati da parte delle IDF, scrive il Times of Israel. Il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva promesso che Israele avrebbe risposto all'attacco alle truppe a Rafah, in cui sono rimasti feriti cinque soldati.

Leggi anche: New York, la visita di Netanyahu diventa un caso. Il neo sindaco Mamdani: "Chiederò il suo arresto"

Le Nazioni Unite hanno confermato la presenza di “notizie contrastanti” riguardo l’apertura del valico di Rafah, a sud della Striscia di Gaza, ma hanno anche chiesto che venga riaperto “presto" e in modo completo. Gli israeliani sostengono che il valico verrà riaperto presto, mentre gli egiziani hanno respinto questa ipotesi. "Abbiamo avuto notizie contrastanti - ha dichiarato il portavoce Stephane Dujarric - ma ciò che vogliamo vedere presto è la piena apertura del valico per favorire il movimento dei convogli umanitari e delle persone".

"Se i residenti di Gaza vogliono andarsene - ha aggiunto - hanno bisogno di farlo volontariamente e liberamente, senza nessuna pressione. Quelli che se sono andati e vogliono tornare, devono essere liberi di farlo". Rafah, al confine con l’Egitto, non è controllato da Israele e permette ai palestinesi di muoversi per motivi di lavoro, studio, viaggi e cure mediche.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI ESTERI