Germania elezioni: Merkel al governo con i liberali. Dolori per l'Italia
Schulz umiliato. Verdi a picco. Si riprende l'estrema destra dell'Afd, bene i post-comunisti
La Germania svolta a destra. Addio alla Grande Coalizione con i socialdemocratici dell'Spd e ritorno ad un governo conservatore-liberale con l'Fdp. E' lo scenario più probabile in vista del voto di fine settembre per il rinnovo del Bundestag stando ai nuovi sondaggi. I cristiano-democratici della Cancelliera, Cdu-Csu, sono tornati al 40%, un livello che non si vedava da moltissimi mesi (se non anni). Non solo, i liberali dell'Fdp, che nel 2013 con il 4,8% restarono fuori dal Parlamento federale, sono ora intorno all'8-9%. Con il sistema proporzionale in vigore in Germania il 48-49% dell'alleanza Cdu-Csu-Fdp sarà in grado di consentire alla Cancelliera di avere una solida maggioranza per governare senza i socialdemocratici.
Tracollo invece dell'Spd con la stella di Martin Schulz che ormai si è già spenta. Sei mesi fa la sinistra storica era testa a testa con la Merkel, oggi l'Spd viaggia sul 22-23% e ha più di quindici punti di distacco rispetto ai conservatori. In ripresa anche l'estrema destra dell'Afd che, dopo essere scesa fino al 6%, è tornata all'8-9. In calo i Verdi, storici alleati dell'Spd, si segnala l'ottima performance della Linke, la sinistra radicale post-comunista, che vale intorno al 10% e che nei Land dell'ex DDR in alcuni casi è addirittura il primo partito. Questa svolta a destra della Germania, se confermata dalle urne, è una pessima notizia per l'Italia sia per quanto riguarda l'emergenza immigrazione clandestina sia sul fronte dei conti pubblici e del rispetto dei vincoli Ue.