Esteri
Germania-Iran, Teheran non riceve Gabriel, il vice della Merkel
Crisi diplomatica Berlino-Teheran
Il viaggio in Iran del ministro dell'Economia tedesco, Sigmar Gabriel, si è concluso nel clamore. Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha annullato, con brevissimo preavviso, un incontro con il vicecancelliere tedesco. Un gesto che la delegazione tedesca ha interpretato come un "affronto", sebbene Gabriel abbia tentato di ridimensionarne la portata, attribuendone la causa a ragioni di politica elettorale interna. Era il secondo viaggio di Gabriel in Iran nel giro di 14 mesi ed era destinato ad approfondire e rafforzare le relazioni commerciali tra i due Paesi. Ma Gabriel aveva già raffreddato gli animi auspicando un duplice binario di dialogo, quello economico-commerciale da un lato e quello sui diritti umani e sulle responsabilità dell'Iran nella guerra in Siria dall'altro. Inoltre, non devono essere piaciute a Teheran le dichiarazioni del leader socialdemocratico, rilasciate nel corso di un'intervista al settimanale Der Spiegel alla vigilia della partenza: "Un normale e amichevole rapporto con la Germania è possibile solo se l'Iran accetta l'esistenza di Israele". Parole che erano state immediatamente criticate dal ministero degli esteri iraniano. Oltre all'annullamento all'ultimo minuto dell'incontro con Larijani, Gabriel non ha incontrato né il presidente iraniano Rohani né il ministro degli Esteri Zarif nel corso del suo viaggio di due giorni. In Iran si voterà per le presidenziali nel maggio 2017.