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Esteri
Germania, svolta storica: Scholz manda armi a Kiev e investe in difesa

Svolta storica per la Germania

"La Germania sta al fianco degli ucraini, dunque dalla parte giusta della storia". E adesso punta sulla sicurezza. In un discorso storico al Bundestag, il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato misure fino a qualche giorno fa impensabili per i tedeschi: innanzitutto un fondo speciale da 100 miliardi per rafforzare la Bundeswehr. "E da ora, anno dopo anno, investiremo oltre il 2% del Pil in difesa", ha assicurato il Bundeskanzler.

E' una svolta nella politica estera e della difesa, affrontata - ironia della storia - proprio dal governo guidato da forze tradizionalmente piu' pacifiste, come socialdemocratici e verdi. Berlino dispone quello che ha sempre rivendicato la Nato, dopo anni di resistenze e timori dettati anche dalla sua pesante eredita' storica, determinando la prima vera cesura col merkelismo. "La guerra di Putin ha segnato una svolta epocale nel continente, il mondo non sara' dopo quello che era prima", ha affermato Scholz. Con la sua guerra "a sangue freddo", Putin ha "creato una realta' parallela e dobbiamo dare risposte chiare".

La Germania pero' lascera' i canali diplomatici aperti, e promette "tutta la diplomazia possibile, senza essere naiv". Al Bundestag, Scholz ha ufficializzato anche la consegna delle armi agli ucraini, "un cambio di 180 gradi", riconosce la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, "ma se il mondo cambia anche la nostra politica deve cambiare". "Abbiamo tentato la diplomazia fino all'ultimo minuto. Putin ha voluto la guerra 'whatever it takes'".

Gli effetti delle sanzioni sono gia' visibili sulle borse, e se "e' vero che la guerra e' una catastrofe per l'Ucraina, si rivelera' una catastrofe anche per la Russia", ha rincarato la dose il cancelliere. In parlamento, si e' affrontato anche il nodo dell'esclusione di Mosca dal sistema internazionale di pagamento Swift: "e' una questione che innervosisce tanti lo so. Ma credeteci, le misure saranno prese in modo da colpire solo la Russia", ha rilevato Baerbock.

"Isoleremo Mosca", l'aggiunta del ministro delle finanze Christian Lindner, "colpiamo le banche, gli oligarchi e l'economia della Russia". "Le sanzioni avranno degli effetti anche su di noi, ma siamo pronti ad affrontare le controindicazioni, perche' sono il prezzo della liberta'", per il leader liberale. 

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