Esteri
Dopo Macron, Starmer: "A settembre Londra riconoscerà lo Stato di Palestina se Israele non accetta il cessate il fuoco a Gaza"
Il governo olandese ha "deciso di dichiarare i ministri israeliani Smotrich e Ben Gvir persona non grata ed è impegnato a registrarli come stranieri indesiderati"

Guerra Israele Iran
Israele, la decisione del Regno Unito è ricompensa a Hamas
"Israele respinge la dichiarazione del Primo Ministro del Regno Unito. Il cambiamento di posizione del governo britannico in questo momento, a seguito dell'azione francese e delle pressioni politiche interne, costituisce una ricompensa per Hamas e compromette gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e un quadro per il rilascio degli ostaggi". Lo afferma il ministero degli Esteri israeliano su X.
Il Regno Unito riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre
Parigi plaude agli annunci del premier britannico, Keir Starmer, su un possibile riconoscimento della Palestina a settembre. ''Insieme riapriamo la prospettiva di pace'', sottolinea la Francia che è stato il primo Paese del G7, nei giorni scorsi, ad annunciare il riconoscimento dello Stato di Palestina il prossimo 21 settembre.
La svolta, frutto del dilagare dell'indignazione nel Regno Unito per la fame e l'escalation delle violenze a Gaza e in Cisgiordania, se attuata metterebbe Londra al fianco di Parigi, che ha già annunciato il riconoscimento dello Stato palestinese in sede Onu a settembre. Riconoscimento che finora i governi britannici avevano sempre rinviato alle conclusioni di un processo di pace con Israele. Questa decisione, si legge in una nota scritta diffusa da Starmer dopo la riunione del gabinetto, diventerà esecutiva "a meno che il governo israeliano non assume misure sostanziali per mettere fine alla spaventosa situazione di Gaza, non concordi un cessate il fuoco, non renda chiaro che non ci sarà nessuna annessione della Cisgiordania e non s'impegni a una pace di lungo periodo fondata sulla Soluzione dei Due Stati". Queste condizioni, precisa il premier laburista, non rappresentano un giudizio "di equivalenza fra Israele e Hamas", a cui Londra ribadisce l'intimazione di rilasciare tutti gli ostaggi israeliani, di firmare a sua volta un cessate il fuoco, di disarmare e di non avere "alcun ruolo nel futuro governo" della Striscia di Gaza.
Gaza, nuovi raid: dall'alba almeno 34 morti. Olanda vieta ingresso a ministri israeliani
Almeno 34 palestinesi sono rimasti uccisi dall'alba in operazioni israeliane nella Striscia di Gaza. E' quanto denunciano fonti degli ospedali dell'enclave palestinese citate dalla tv satellitare al-Jazeera. In precedenza l'emittente, sull base di informazioni avute da fonti mediche dell'Al-Awda Hospital, aveva riferito di almeno 30 palestinesi morti in raid israeliani a nord di Nuseirat, nel centro di Gaza.
Olanda vieta ingresso a ministri israeliani, la replica
Intanto l'Olanda, riferiscono i media locali come rilanciano anche quelli israeliani, ha vietato loro l'ingresso nel Paese - nel contesto di una serie di misure per fare pressioni su Israele di fronte alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza - al ministro israeliano delle Finanze Bezalel Smotrich e al ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir.
Il giornale Algemeen Dagblad, rilancia il Times of Israel, dà notizia di una missiva del ministro degli Esteri olandese, Caspar Veldkamp, che afferma che la decisione è stata presa perché i due ministri israeliani "hanno incitato ripetutamente alla violenza da parte dei coloni contro la popolazione palestinese" e "invocato la pulizia etnica nella Striscia di Gaza".
Il governo olandese ha "deciso di dichiarare i ministri israeliani Smotrich e Ben Gvir persona non grata ed è impegnato a registrarli come stranieri indesiderati nel Sistema di informazione Schengen (Sis)", ha detto Veldkamp, come riporta anche il Jerusalem Post, annunciando la convocazione dell'ambasciatore israeliano con la sollecitazione al governo di Benjamin Netanyahu a "cambiare passo" perché "la situazione attuale è intollerabile e indifendibile". E l'impegno a "continuare" al contempo "ad aumentare le pressioni su Hamas per arrivare a un cessate il fuoco".
"Anche se mi vietassero di entrare nell'Europa intera, continuerei a lavorare per il bene del nostro Paese e a chiedere che distruggiamo a Hamas e sosteniamo i nostri combattenti", ha replicato - con un post su X - Ben-Gvir. "I nostri nemici sono violenti, stupratori, sanguinari. Ma in Europa - continua - chi passa all'offensiva è colpevole. In un luogo in cui il terrorismo è tollerato e i terroristi sono i benvenuti, un ministro ebreo di Israele non è gradito. I terroristi sono liberi e gli ebrei vengono boicottati".
"Ipocrisia europea". Così Smotrich che scrive su X: "Per me garantire che i miei figli, i miei nipoti e pronipoti, con tutti gli ebrei nel mondo, possano vivere in sicurezza nello Stato di Israele per i prossimi decenni e secoli è molto più importante che entrare nei Paesi Bassi". L'accusa ai "leader" europei è di "cedere alle bugie del radicalismo islamico". Nel post denuncia un "antisemitismo in crescita" e afferma che "gli ebrei non saranno in grado di viverci in sicurezza nemmeno in futuro".