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Esteri
Guerra Russia-Ucraina, Draghi da Biden per seguire una linea suicida

Cosa fare, allora, per far passare alla storia un insegnamento utile? Innanzi tutto, come Italia, imitare chi non manda armi o rinvia la decisione. Poi far tesoro della lezione storica degli avvenimenti ucraini, ma non da quando Putin s'è atteggiato a imitatore di una Nato russa, andando in difesa dei massacrati russi o filorussi di quelle zone martoriate, pensando che di lì a poco baby-Zelensky, entrando nella Nato, sarebbe diventato intoccabile. E in questo, sbagliando alla grande, rivelandosi un ingenuo, rispettoso di regole e accordi ritenuti superati dal mondo dei più spregiudicati che, quando era la volta dei russi e filorussi a essere attaccati, si voltavano dall'altra parte.

Ultima azione pratica e probabilmente risolutiva: seguire la posizione di Giuseppe Conte. La sua è l'unica voce consapevole della deriva autoritaria e inaccettabile di Draghi. Uno scandalo indecente e incredibile! Non si risponde "Non c'è tempo" per riferire al Parlamento e di fronte all'esemplare bacchettata di Conte che gli ha ricordato "Io lo convocavo anche di sabato e domenica", tirare dritto.

Mattarella su una situazione del genere, tace. Draghi non dovrebbe riferire in Parlamento, quello cha ha detto a Biden. Dovrebbe concordare col Parlamento una posizione e poi riferirla a Biden. Ma siccome sa che ormai non ha più una maggioranza, allora, col permesso del solo Mattarella, andrà a dire, quanto l'Italia sia fedele alla Nato, perché sa di combattere anche per la propria libertà e, soprattutto, sia felice di ricomprare dagli USA il gas liquefatto, proveniente magari dopo vari compra-vendite, dalla Russia.

Domanda: per Biden, Historia magistra vitae, or not? E, cosa si può dire, quesito più importante, sulle conseguenze dell'epilogo di questa guerra? A leggere i giornali, c'è di tutto. Riportiamo, innanzitutto, alcune frasi che sintetizzano ciò che alcuni personaggi hanno capito delle lezioni ascoltate dalla Maestra Storia. Già dalla lettura delle loro sintesi possiamo dedurre o che la Maestra non è un grande esempio di chiarezza o che gli illustri alunni hanno voluto capire quello che a loro piaceva di più capire. E che siccome la storia non è che una sequela di guerre, anche un confronto tra idee di illustri allievi, non potrebbe che finire ... a botte.

È doveroso, anche se inutile, sottolineare che tra gl'innumerevoli giudizi su ciò che insegna la Storia, dovrebbero avere più peso le conclusioni tratte dai più colti in storia. Ma tant'è, la degenerazione negli incontri di pugilato, lotta libera tra pesi massimi e pesi piuma, come in TV tra coltissimi e urlatori semianalfabeti, sempre a botte finirebbe tra lo storico di professione e l'urlatore a digiuno di storia.

Un esempio: si dà in testa anche al Papa, per aver timidamente affermato la sacrosanta verità "la Russia è stata un po' provocata"? Anche lui è un putiniano da zittire? E allora cosa facciamo con un colto come Pietro Dubolino che venerdì 6/5/22 su La Verità, titolava "Ucraina e Unione europea studino la mossa di Napoleone III a Solferino"? Assistiamo alla sua ghettizzazione, associato ad Alessandro Orsini

Bella nazione, l'Italia, con giornalisti come Enrico Mentana! (triste fine, ben ridicolizzato da Crozza... Si vanta di non aver mai invitato a parlare un presunto no-vax! Anche ora che a furia di straparlare, non ha tempo d'aggiornarsi, scoprendo che i presunti no-vax, hanno anticipato di oltre due anni le conclusioni dell'unica Scienza: quella seria!)

Dubolino ci ricorda una lezione della storia, che gli orecchianti solo degli ultimi avvenimenti ucraini, non conoscono e che magari, nella loro vis polemica, arriverebbero a negare. Ecco le parole iniziali della lezione: "Non sempre chi dà l'inizio a una guerra è quello stesso che l'ha preparata e l'ha voluta. Può infatti avvenire che la guerra sia preparata e voluta proprio da chi poi, apparentemente, la subisce”.

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