A Hong Kong è allarme per la legge che mette a rischio l'emigrazione
L'ordine degli avvocati di Hong Kong (Hkba) ha lanciato l'allarme su una proposta di legge governativa che potrebbe dare alle autorità un "potere apparentemente illimitato" sull'autorizzazione a lasciare il Paese. Il testo, al vaglio del consiglio legislativo dell'ex colonia inglese, dispone che il direttorato per l'immigrazione possa impedire a chiunque, residente o meno, di lasciare la regione senza essersi prima presentato in tribunale. La proposta di legge, presentata il mese scorso, coincide con il crescente esodo di attivisti per la democrazia e comuni cittadini, in fuga dalla stretta autoritaria imposta dalla Cina. Gran Bretagna, Canada e Taiwan hanno aperto le frontiere ai residenti di HongKong e in molti in queste settimane si stanno affrettando a lasciare ilterritorio.
"E' particolarmente preoccupante che la proposta di legge non spieghi su quali basi possa essere esercitato un potere così intrusivo e non venga spiegato perché tale potere sia necessario né come si intenda utilizzarlo", si legge nell'appello scritto dall'Hkba al consiglio legislativo, "se verrà conferito un nuovo potere di impedire ai residenti di Hong Kong e agli altri di lasciare la regione, dovrebbero essere i tribunali, e non il direttorato, a decidere quando sia necessario e proporzionato il divieto di viaggi". L'Hkba ha poi sottolineato che già la nuova legge sulla sicurezza, che suscitò proteste di massa, contiene strumenti che consentono alle autorità di impedire a qualcuno di lasciare il Paese ed è pertanto "difficile da comprendere" la necessità di un ulteriore intervento. La nuova legge sulla sicurezza, imposta da Pechino per soffocare i moti per la democrazia, ha già portato all'arresto di quasi 100 persone, tra cui il leader della protesta, Joshua Wong, e Jimmy Lai, uomo d'affari proprietario di diversi media critici nei confronti del regime.
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