Isis, Obama dichiara guerra e arruola i musulmani
"Non c'e' uno scontro di civiltà" Con questa premessa il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dichiarato però guerra all'Isis chiamando a raccolta anche il popolo musulmano. "L'Occidente non e' in guerra con l'Islam. I musulmani non sono terroristi. Ci sono leader religiosi che parlano chiaramente di un Islam tollerante e pacifico. La religione non e' responsabile del terrorismo. Noi siamo in guerra contro la violenza dell'Isis", ha infatti spiegato.
Poi ha aggiungento: "La violenza contro gli innocenti non difende l'Islam e i musulmani, bensi' danneggia l'Islam e i musulmani. Dobbiamo trovare nuove vie per amplificare la voce di chi parla di pace, tolleranza e inclusione. E lo dobbiamo fare soprattutto online. Nessuno puo' essere sospettato solo a causa della propria fede. Dobbiamo rifuggire dal luogo comune che se qualche musulmano compie atti terribili, tutti i musulmani facciano cose terribili. Sono perle di saggezza che ho sentito anche dalle mie figlie".
Obama ha così anche invitato i leader occidentali e musulmani a rimanere uniti "contro le false promesse dell'estremismo". I terroristi - ha detto Obama - non parlano "a nome di un miliardo di musulmani". Infine ha sottolineato che l'Isis uccide "molti, molti piu' musulmani che non musulmani. Tutti hanno interesse a fermare l'Isis".
Il discorso del presidente Usa è arrivato proprio mentre a New York si svolgeva il Consiglio di Sicurezza Onu sulla Crisi Libica. "L'Italia e' pronta ad assumere un ruolo guida nel quadro di una iniziativa dell'Onu per la stabilizzazione della Libia. Siamo convinti che la soluzione politica sia l'unica via", ha affermato il rappresentante italiano al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
"Saremo sollecitatori di un'azione delle Nazioni Unite: l'Onu deve fare fino in fondo la sua sua parte, prendendo in mano la situazione, e noi saremo in prima fila". Cosi' il ministro degli Interni, Angelino Alfano, interpellato sulla crisi libica a margine del summit sull'estremismo violento organizzato dalla Casa Bianca a Washington. "L'Italia non ha intenzione di muoversi sganciata da un quadro Onu - ha precisato - ma la rapida evoluzione egli eventi in Libia giustifica e impone la stessa velocita' da parte dell'Onu e degli organismi multilaterali internazionali". Secondo il ministro italiano, "la soluzione diplomatica e' sempre quella prioritaria. Chiediamo velocita' a tutti gli attori in campo - ha esortato - per risolvere la crisi".