Esteri
Israele, Idf spara verso una delegazione Ue a Jenin. Coinvolto vice console italiano. Tajani: “Inaccettabile”. Poi le scuse
La mossa complicherebbe ulteriormente la situazione, già gravissima. Usa spiazzati, furia Trump



Trump e Netanyahu (Foto Lapresse)
L'Idf si scusa per l'incidente con i diplomatici a Jenin
L'esercito israeliano si è scusato per l'incidente a Jenin, durante la visita di una delegazione diplomatica, dicendosi "rammaricato" per aver sparato colpi di avvertimento in aria "e aver provocato l'inconveniente". Lo scrive l'Idf in una nota stampa.
Tajani a Israele, minacce contro diplomatici inaccettabili
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha appena parlato con il viceconsole italiano coinvolto nell'episodio a Jenin, con gli spari in aria dell'Idf. Il diplomatico non ha subito danni ed è rientrato in consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l'accaduto con il Governo di Israele: "Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili", ha detto Tajani, secondo quanto hanno riferito fonti della Farnesina.
Idf spara in aria durante visita diplomatici, anche Ue
Un'unità dell'Idf ha sparato colpi di avvertimento in aria durante una visita diplomatica a Jenin, in Cisgiordania, creando panico fra i diplomatici. La delegazione era composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo. L'Idf ha dichiarato che l'episodio è in fase di accertamento.
Il ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha postato alcuni video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell'esercito a Jenin. Si vedono i soldati sparare in aria dall'interno del campo profughi di Jenin e il gruppo che scappa verso le proprie auto. Non sono stati segnalati feriti.
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, la delegazione comprendeva diplomatici provenienti dall'Unione Europea, dalla Francia, Regno Unito, Canada, Spagna, Russia, Unione Europea, Egitto, Giordania, Marocco, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Lituania, Polonia, Turchia, Giappone, Romania, Messico, Sri Lanka, Canada, India e Cile.
Medio Oriente, tensioni Netanyahu-Trump. La mossa anti-Iran non piace agli Usa
Se la situazione in Ucraina va verso un leggero miglioramento con l'inizio di negoziati per arrivare a una tregua e con l'impegno in prima persona del Papa nel ruolo di mediatore, le cose in Medio Oriente invece rischiano di complicarsi pesantemente. Israele si appresterebbe infatti a colpire diverse centrali nucleari in Iran. L'intelligence americana, spiega la Cnn, disporrebbe di informazioni in tal senso, che entrerebbero da un lato in collisione con i tentativi diplomatici di Donald Trump verso il regime degli ayatollah e dall'altro complicherebbero il quadro mediorientale già reso gravissimo dall'ultima offensiva contro Gaza.
Leggi anche: Meloni sente il Papa: "Ha dato la sua disponibilità a ospitare i negoziati Russia-Ucraina"
Diversi funzionari dell'amministrazione americana hanno riferito al canale televisivo americano di non sapere se la decisione per un'iniziativa militare israeliana contro l'Iran sia stata già presa, e che anche nel governo statunitense regni l'incertezza sulle prossime mosse del governo di Benyamin Netanyahu. "La probabilità di un attacco israeliano contro un impianto nucleare iraniano ha detto una fonte - è aumentata significativamente negli ultimi mesi", ha affermato un'altra fonte vicina all'intelligence statunitense sulla questione, mentre "a renderla più probabile è un eventuale accordo tra Stati Uniti e Iran che non rimuova tutto l'uranio arricchito in Iran".
La preoccupazione dell'amministrazione americana giunge, in particolare, da intercettazioni delle comunicazioni interne israeliane e da esercitazioni e movimenti aerei dello Stato ebraico, che, per altre fonti, indicano un attacco imminente. Per altri ambienti del governo americano si tratterebbe, invece, di iniziative di pressione su Teheran, in forma di avvertimenti affinché lasci perdere il programma nucleare.
Vola il prezzo del petrolio
Il prezzo del petrolio sale rapidamente dopo le notizie su un possibile attacco di Israele all'Iran. Il contratto su Wti americano per luglio guadagna l'1,6% portandosi a 63 dollari al barile. Quello sul Brent del Mare del Nord è in rialzo dell'1,5% a 66,37 dollari.
Londra congela i negoziati commerciali con Israele
Dopo aver convocato l'ambasciatore israeliano, il ministro degli esteri Lammy, ha annunciato la sospensione dei negoziati per il nuovo accordo di libero scambio con Israele, con effetto immediato. Ma anche da Bruxelles è l'alto rappresentante per la Politica estera europea Kallas a dichiarare che 17 stati membri sarebbero a favore della revisione dell'articolo 2 dell'accordo di associazione con Israele, che sostiene che le relazioni devono essere basate sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici.
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DI ESTERI