Italia-Turchia: Erdogan comincia a farla fuori dal vaso
Mai tentare un colpo di Stato contro un dittatore senza essere assolutamente certi di eliminarlo; la Storia insegna e non fa certo eccezione per il Presidente della Turchia Recep Erdogan che si è incinghialito come una bestia ferita.
Infatti, da quando è stato sventato il golpe la sua reazione è stata durissima; certamente comprensibile che la reazione ci fosse visto anche che il suo governo è stato democraticamente eletto ma ora sta esagerando passando -come si suol dire- dalla parte del torto.
Militari, magistrati, professori vengono arrestati (18.000) e/o fatti dimettere (70.000) in una corrida che pare non avere mai fine.
Inoltre, Erdogan, attacca tutto e tutti cercando però di recuperare almeno rapporti compromessi, come con il siriano Bashar al- Assad e il russo Putin che hanno "nemici" comuni e cioè gli Usa, la Germania, la Ue.
La tensione tra Erdogan e la Merkel è evidente dato anche il fatto -in realtà mai pienamente confermato- del visto negato al suo aereo in fuga nei cieli tedeschi.
E di ieri invece l'attacco all' italiana Federica Mogherini "Ministra degli esteri" della Ue che "non è venuta qui dopo il golpe" e direttamente all' Italia in quanto suo figlio, Bilial, è indagato dalla Procura di Bologna per riciclaggio dopo la denuncia di un imprenditore turco, Murat Hakan Huzan.
Il ragazzo era nella città felsinea ufficialmente per concludere un dottorato iniziato a Washington (altro fatto strano) alla John Hopkins University nel 2006; in realtà pare che si tratti di una copertura per nascondere un traffico di riciclaggio dei proventi del petrolio venduto dall' Isis o almeno così aveva fatto intendere il portavoce del Cremlino a dicembre scorso.
Ma questo sarebbe anche comprensibile per Babbo Erdogan, è un papà e anche lui "tiene famiglia".
Tuttavia, attaccare un Paese membro della Nato come l'Italia (la stessa Turchia lo è), buon alleato degli Usa (per cui obiettivamente corre anche rischi per l'avventura americana in Libia), solo per difendere suo figlio pare un po' troppo; una reazione isterica, immotivata e che oltretutto gli sta facendo perdere i pochi consensi che aveva.
E qui torniamo però anche alla perdita di influenza dell'Italia negli ultimi decenni il che permette all'ultimo satrapello di una antica provincia romana di dar di matto e minacciare direttamente il nostro Paese cercando di dare a tutti un epiteto amato all'estero nei nostri confronti e cioè quello di "mafiosi".
Ha fatto dunque bene il premier Renzi a replicare via twitter per le rime dicendo che i magistrati rispondono alla costituzione e non a lui.
Probabilmente ci sono cose che ancora non sappiamo bene e magari la voce che girava che Erdogan, la notte del 15 luglio, avesse tentato un atterraggio a Ciampino nella sua fuga la notte del golpe aveva qualche fondamento di verità.
Sarebbe anche bene che Renzi e Gentiloni, Ministro degli Esteri, facessero sentire la loro voce agli Usa che ora da noi hanno bisogno delle basi per i raid aerei tenendo anche conto del fatto che i rapporti tra Obama e Erdogan sono pessimi.
Un'ultima considerazione sul servizio RaiNews24: certamente uno scoop e come giornalisti ci fa piacere ma era proprio il caso di spendere risorse pubbliche per farci insultare pubblicamente da Erdogan offrendogli anche un bel palco mediatico?