La grande coalizione non convince i tedeschi

L'accordo per una nuova coalizione di governo fra i cristiano-democratici di Angela Merkel e i socialdemocratici non entusiasma la stampa tedesca. La Frankfurter Allgemeine Zeitung disapprova l'accordo soprattutto a causa dei numerosi "vantaggi sociali" che prevede, come il salario minimo di 8,5 euro o l'età per andare in pensione a tasso pieno riportata da 67 a 63 anni che socialdemocratici hanno imposto alla cancelliera. Per il quotidiano conservatore si tratta di un "grande zuppa" che "cuoce da troppo tempo" ed è "facile da digerire per tutti"
Stesso tono nell'editoriale del quotidiano Die Die Welt: "Questa coalizione non alcuna idea di sé stessa e di quello che può chiedere al paese". "Questo contratto di coalizione trasuda statalismo narcisistico e post-eroico. La libertà d'azione voluta dall'ex cancelliere [socialdemocratico] Gerhard Schröder per far prosperare l'economia nazionale e lottare contro la disoccupazione di massa è stata sistematicamente cancellata. Il segnale inviato all'Europa è catastrofico. Il nuovo governo ignora la crisi in Europa", commenta Wolfgang Münchau sullo Spiegel Online.
Unico giornale a esprimersi favorevolemente è Die Tageszeitung. Il giornale di sinistra sottolinea che Merkel si è imposta sulla questione delle tasse che non saranno aumentate per i più ricchi come avevano chiesto i socialdemocratici, e sulla gestione della crisi dell'euro.