Esteri
La guerra in Ucraina dimostra che marxismo e cristianesimo hanno fallito

Il Comunismo ha commesso lo stesso errore del Cristianesimo: non ha tenuto conto dell’immodificabilità della natura umana
L'errore di base
Gli avvenimenti di questi giorni sono una sorpresa fino ad un certo punto. Son vissuto scontrandomi con coloro che pensavano che la guerra fosse ormai impossibile ed oggi ne abbiamo una sul suolo europeo. Ovviamente non sono contento d’avere avuto ragione, ma non è stata una vittoria mia e neppure dell’intelligenza sulla stupidità: è stata una vittoria della storia sull’ignoranza.
Ha vinto chi, da persona avvertita, ha reputato una necessità quella di essere seriamente armati, anche per essere indipendenti; chi ha ragionato in termini geostrategici, e non irenici; chi ha considerato una follia dipendere dall’estero per le forniture essenziali, per esempio di energia. Insomma chi ha guardato al passato ricavandone alcune banali certezze e in primo luogo che la specie umana è una specie guerriera. Una specie che ha sempre fatto guerre e sempre ne farà. Il progresso tecnologico, civile e perfino sociale non cambiano la natura umana. Crederlo è stato un errore che ha già provocato grandi guasti anche in passato.
A rischio di urtare la sensibilità di parecchia gente ecco due esempi.
Il Cristianesimo è una bella religione a patto che non la si prenda troppo sul serio. Chi vorrebbe essere al posto di Pietro di Bernardone, con un figlio come Francesco d’Assisi che improvvisamente si mette a regalare tutti i beni di casa ai poveri? Lasciamo stare l’esagerazione di Origene, ma ci si rende conto di quanto sia assurdo chiedere allo schiaffeggiato di porgere l’altra guancia? Ovviamente nessuno applica questo principio, e meno male. Perché se porgessimo la seconda guancia l’aggressore ci chiederebbe se ne abbiamo una terza e non trovandola potrebbe rassegnarsi a darci un pugno sul naso. Lo stesso per l’invito ad amare i nemici, per quello di perdonare “settanta volte sette (che non fa 490 volte, ma infinite volte) e per la stramaledizione del piacere. Il Cristianesimo duro e puro è un insieme di principi spesso suggestivi ma totalmente assurdi.
Di fatto la maggior parte dei cristiani non ha seguito i precetti del Cristianesimo e dunque ha vissuto passabilmente bene. Mentre una minoranza ha preso sul serio quei consigli ed ha completamente rovinato la propria esistenza. La dottrina cristiana sarebbe stata una bella norma di vita se fosse stata seriamente adottata dall’intera umanità. Se tutti fossimo altruisti faremmo un affare, perché nel mondo regnerebbe l’amore e ciò che regaleremmo ci tornerebbe indietro sotto forma di regali degli altri. Sarebbe una gara a dare piuttosto che a prendere. Ma se alcuni divengono miti e altri rimangono violenti, se alcuni sono altruisti e gli altri rimangono egoisti, se alcuni dicono la verità ed altri mentono a tutto spiano, i primi saranno sfavoriti. Pesantemente danneggiati da una dottrina che credevano salvifica.
Anche una seconda religione - moderna e atea – non ha compreso l’immodificabile natura dell’umanità. Sto parlando del Marxismo. Tutta l’impalcatura del comunismo si regge su questo principio: i lavoratori sono sfruttati perché il capitalista, pretendendo la rimunerazione del suo capitale, gli sottrae una parte della ricchezza che essi hanno prodotto. A questo punto l’ideale è che il capitale sia fornito dallo Stato e l’impresa sia diretta da qualcuno che agisce soltanto nell’interesse comune, senza profitto personale.
Bellissimo programma, ma purtroppo l’uomo si comporta diversamente secondo che lavori per sé (e la ricchezza ricavata è in proporzione al suo successo) o per la comunità. In questo secondo caso, dal momento che la remunerazione è fissa e spesso scarsa, la produttività scende a livelli bassissimi. E lo stesso vale per il dirigente: divenuto un qualunque funzionario stipendiato è più interessato alla sua comodità (quando non alle mazzette) che alla produttività dell’industria da lui diretta. È per questo che la Russia prima e la Cina poi hanno conosciuto la penuria, la miseria e la fame.