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Esteri
Libia, il premier Serraj col governo è riuscito ad arrivare a Tripoli

I membri del Consiglio di presidenza del governo di riconciliazione nazionale libico ed il premier designato Fayyez al Serraj sono arrivati oggi a Tripoli via mare, a bordo di forze navali libiche, sbarcando nella base militare navale Abu Seta, che si trova poco fuori la città. Lo ha annunciato l'emittente televisiva "al Arabiya". I membri dell'esecutivo - tranne i due membri che da tempo si sono autosospesi, ovvero i rappresentanti di Brega, Ali al Qatarani e Omar al Aswad - erano partiti da Tunisi a bordo di alcune imbarcazioni. Secondo fonti locali, l'arrivo via mare sarebbe stato deciso dopo un fallito tentativo di raggiungere la città via aerea tramite l'aeroporto di Mitiga all'alba di oggi, quando sono stati sentite diverse esplosioni nella zona provenienti dai colpi di artiglieria anti-aerea sparati dalle milizie legate al governo non riconosciuto di Khalifa Ghweil.

La milizia del capo misuratino ribelle, Salah Badi, in serata ha attaccato le milizie di Misurata fedeli al neo-premier Serraj. Sono usciti dalla loro caserma all’ippodromo per andare contro i soldati che proteggono la base navale dove si trova la sede provvisoria del governo Serraj. Hanno anche bloccato la strada dall’aeroporto di Mitiga verso il centro e occupato la piazza dei Martiri (ex piazza Verde ai tempi di Gheddafi). Secondo alcuni osservatori, non è chiaro se sia l’inizio di uno scontro militare massiccio oppure se siano soltanto manovre per saggiare le intenzioni degli avversari.

L'arrivo di Serraj preceduto da esplosioni. L'arrivo via mare sarebbe stato deciso dopo un fallito tentativo di raggiungere la città via aerea tramite l'aeroporto di Mitiga all'alba di oggi, quando sono stati sentite diverse esplosioni nella zona provenienti dai colpi di artiglieria anti-aerea sparati dalle milizie legate al governo non riconosciuto di Khalifa Ghweil.

Ma a Tobruk non riconoscono il premier. Resta alta la tensione politica. Abdullah al-Thinni, leader dell'amministrazione libica di Tobruk, ha annunciato che cederà i poteri al governo di concordia nazionale di Fayez al-Serraj, l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale, solo se quest'ultimo riceverà l'approvazione della Camera dei Rappresentanti (che risiede a Tobruk). In un intervento a Bengasi, nella Libia orientale, al-Thinni è tornato sulla questione della legittimità del governo nato dalla mediazione delle Nazioni Unite sottolineando che la sua amministrazione "ignorerà qualsiasi governo che non venga legittimato dalla Camera dei Rappresentanti". Al-Thinni, citato dal sito di 'Libya Herald', ha quindi dichiarato che non si farà influenzare dall'inviato Onu per la Libia, Martin Kobler, "né dalle potenze internazionali che cercano di imporre un governo nazionale".

Il problema della sicurezza di Serraj. A difendere al Serraj e i componenti del suo governo dovrebbero essere gli uomini delle brigate 14 e 23, che andrebbero a formare insieme una forza armata a sostegno al nuovo esecutivo. Al momento il premier libico non può contare sull'appoggio dell'esercito libico fedele a Khalifa Haftar, che sta boicottando la nascita del governo sostenuto dall'Onu sia tramite i suoi deputati nel parlamento di Tobruk che attraverso due membri del Consiglio di presidenza di Brega, che si sono autosospesi dall'incarico. Allo stato attuale il Consiglio di presidenza può affidarsi a quelle milizie di Misurata e della Tripolitania che hanno deciso di sostenere l'accordo di riconciliazione nazionale firmato in Marocco.

Le tre compagini governative. In Libia sono ormai attive tre compagini governative: due con sede a Tobruk e Tripoli non ufficialmente riconosciute dall'Onu come legittime rappresentati del popolo libico, più il governo guidato da al Serraj che invece gode del sostegno delle Nazioni Unite ma che fino a quando non è arrivato a Tripoli si riuniva a Tunisi.

Il mancato riconoscimento. Il Consiglio di presidenza è stato costituito ufficialmente il 17 dicembre scorso a Shkirat, in Marocco, grazie a un accordo tra i deputati della Camera dei rappresentanti di Tobruk, del Congresso generale nazionale Tripoli e dei membri della società civile libica. Tuttavia, la lista dei ministri del futuro governo di riconciliazione nazionale, redatta proprio dal Consiglio di presidenza, non ha ancora incassato il sostegno del parlamento libico riconosciuto dalla comunità internazionale.

E' stata infatti rinviata ieri per l'ennesima volta per mancanza del numero legale la seduta del parlamento libico di Tobruk, l'unico riconosciuto al livello internazionale, convocata per discutere del voto di fiducia al governo di riconciliazione.

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