Marò, esclusa la pena di morte, imputazione 'annacquata'
Secondo la stampa indiana nei confronti dei marò non sara' piu' invocato il passaggio della legge sulla sicurezza marittima (Sua Act) che prevede in modo obbligatorio la pena di morte in caso di omicidio. Secondo Times of India, il governo ha ordinato alla polizia investigativa della Nia (National Indian Agency) lunedi', nell'udienza dinanzi alla Corte Suprema, di perseguire Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in base a un passaggio del Sua Act (sezione 3 comma 'A') che comporta una pena massima di 10 anni (l'ipotesi circolata finora era invece di ricorrere al comma G-1 che prevede obbligatoriamente la pena di morte per chi abbia commesso un omicidio in mare). Secondo The Economic Times, i due militari saranno comunque anche incriminati per omicidio in base alla sezione 302 del codice penale indiano che prevede l'ergastolo e, ma solo nei casi piu' estremi, la pena di morte.
MAURO - La vicenda dei due maro' trattenuti in India "non e' questione che riguarda i militari e la Difesa". Lo ha detto il ministro Mario Mauro alla convention dei Popolari per l'Italia, che si e' aperta con l'inno nazionale e un lungo applauso proprio per i due fucilieri di Marina. La vicenda riguarda invece "la nostra concezione di societa' e di pace", ha aggiunto. I due militari, ha proseguito Mauro, "hanno messo in gioco se stessi" svolgendo il proprio compito e assumendo le proprie responsabilita' e non possono non sapere "di avere dietro di se' una nazione intera, l'Europa, il mondo intero".