Medio Oriente: Hamas, 'no segnali positivi' progressi per forza internazionale di stabilizzazione a Gaza - Netanyahu, 'Israele investirà 110 mld dollari per industria armi indipendente' - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 17:23

Medio Oriente: Hamas, 'no segnali positivi' progressi per forza internazionale di stabilizzazione a Gaza - Netanyahu, 'Israele investirà 110 mld dollari per industria armi indipendente'

“L'occupazione continua a violare tutte le clausole relative alla prima fase dell'accordo e compromette qualsiasi progresso"

Di Ettore Ravenna

Medio Oriente, Netanyahu: 'Israele investirà 110 mld dollari per industria armi indipendente'

Israele investirà circa 110 miliardi di dollari nella produzione di armamenti per rafforzare la propria indipendenza strategica. Lo ha annunciato il primo ministro, Benjamin Netanyahu, spiegando che le lezioni apprese nei combattimenti degli ultimi due anni hanno spinto il Paese a ridurre al minimo la dipendenza dall'estero nel settore militare. "Ho approvato, insieme al ministro della Difesa e al ministro delle Finanze, uno stanziamento di 350 miliardi di shekel (108 miliardi di dollari, ndr) nel prossimo decennio per costruire un'industria israeliana delle munizioni indipendente", ha dichiarato Netanyahu, secondo quanto riferito dal Times of Israel. "Vogliamo ridurre la nostra dipendenza da tutti, compresi gli amici", ha aggiunto il premier, ricordando che alleati come Stati Uniti, Regno Unito e Germania hanno imposto negli ultimi anni varie restrizioni alla vendita di armi a Israele dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Netanyahu ha tuttavia sottolineato che "molti Paesi nel mondo, compresa la Germania, vogliono acquistare da noi sempre più sistemi".

Medio Oriente, Hamas: 'No segnali positivi' progressi per forza internazionale stabilizzazione

Hamas non vede "segnali positivi" verso la creazione di una forza internazionale di stabilizzazione per Gaza, così come previsto dalla seconda fase del piano Trump. Il portavoce del movimento di resistenza islamico, Basem Naim, ha accusato gli israeliani di "rinviarne" l'attuazione, poiché comporta il loro 'ritiro' dalla Striscia. "Stanno cercando di ostacolare il passo successivo perché richiede il ritiro completo delle loro forze, l'apertura dei valichi di frontiera e l'avvio del processo di ricostruzione", ha detto Naim.

“L'occupazione continua a violare tutte le clausole relative alla prima fase dell'accordo e compromette qualsiasi progresso, mentre l'altra parte continua ad adempiere ai propri obblighi nonostante le gravi violazioni commesse (da Israele)”, ha dichiarato in un'intervista al quotidiano palestinese ‘Filastín’, vicino al gruppo.

"È necessario passare alla seconda fase, ma tutto ciò dipende dalle garanzie degli Stati Uniti e dalla loro capacità di risposta nel fare pressione sul leader dell'occupazione israeliana, Benjamin Netanyahu, e sul suo governo fascista", ha sollecitato ancora il portavoce di Hamas.