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Esteri
Migranti, Sanchez sfida Salvini. Ma non è solo umanità

di Vincenzo Caccioppoli

 

Evidentemente le tante difficoltà che sta incontrando nel formare un nuovo esecutivo, hanno spinto Sanchez a provare nuovamente la carta della sfida al suo nemico Salvini, sul campo degli immigrati. La sua offerta, tardiva, di accogliere la Open Arms nel più vicino porto spagnolo,infatti, pare davvero come un chiaro tentativo di accreditarsi in patria e in Europa, più che come un segnale di apertura umanitaria verso i migranti. Le durissime dichiarazioni della vicepresidente dell'esecutivo ancora in carica e numero 2 del patito socialista, Carmen Calvo, che ha apertamente  accusato la Open Arms “di non aver voluto sbarcare a Malta per andare espressamente in Italia” appaiono come uno schiaffo al proprio premier e mostrano come anche all'interno del suo stesso partito non siano evidentemente molto entusiasti della mossa del proprio leader. Il leader del partito popolare Casado ha accusato Sanchez di offrire un pericoloso precedente a tutte le mafie che trafficano essere umani, che possono considerare la Spagna come “il naturale porto di approdo per le loro imbarcazioni”. Ma in tutto questo anche la stessa Open Arms ha rifiutato il porto andaluso di Algeciras perché considerato troppo lontano dalla posizione in cui si trova la nave. In tutto questo marasma è sempre più assordante il silenzio della commissione europea, che come sua abitudine, mostra un totale lassismo verso la questione migranti. La reazione di Salvini, ancora una volta, sembra riuscire a smuovere le acque, rendendo ognuno responsabile delle proprie azioni. Il tanto criticato polso fermo del ministro degli Interni italiano, criticato da intellettuali, politici, scrittori e star di hollywood, ha ributtato la palla ne campo di chi in Europa dovrebbe prendere delle iniziative in tal senso e non sembra molto intenzionato a farlo. Sanchez invece ha voluto prendere la scena in un momento per lui difficilissimo in patria, approfittando proprio di questa assenza a livello europeo, per accreditarsi a livello europeo, ma lo ha fatto mostrando ancora una volta il suo mellifluo comportamento sulle questioni più delicate, come in patria sta facendo con il problema delle autonomie regionali. Tutto questo sembra come un gioco delle parti, sulla pelle dei disperati ( sempre che di questi si tratti, per qualcuno non è così). Sia Salvini che Sanchez in difficoltà per motivi differenti in patria, cercano da sponde diametralmente opposte di risalire la china. Ma qui occorre dire però che mentre uno, Salvini, ha la coerenza dalla sua, lo spagnolo sugli immigranti sta giocando un po' come il gatto con il topo, se si guarda al suo atteggiamento non proprio cosi tenero verso la immigrazione clandestina negli ultimi mesi di governo. Il leader spagnolo vuole apparire insomma per quello che non è. Salvini invece rimane fermo sulle proprie posizioni, che hanno avuto il merito almeno di attirargli le simpatie della destra iberica di Vox, fino ad ora piuttosto freddo con la Lega in Europa. Rocio Monasterio, la portavoce del partito in parlamento, infatti, ha detto al canale radiofonica RNE“ di comprendere e di apprezzare il rifiuto di Salvini, che non vuole essere complice delle mafie che trafficano con gli esseri umani”. In Europa alla ricerca di se stessa e alle prese con una commissione ancora da formare, anche questo può essere motivo di scontro e merce di scambio per costruire o consolidare posizioni politiche.

 

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