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Missili russi sulla Polonia: la guerra rischia di estendersi alla Nato
Bombardamento Kiev

Ucraina: media, missili russi caduti su Polonia, due morti

Missili russi sono caduti sulla Polonia, il Paese membro della Nato, e ci sono due morti. Lo ha riferito l'Associated Press citando una fonte dell'intelligence Usa. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha indetto una riunione d'emergenza. 


Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha convocato d'urgenza il Consiglio dei ministri per la sicurezza nazionale e la difesa. Lo ha annunciato il portavoce del governo Piotr Müller, dopo che due persone sono morte per due missili russi caduti su Przewodow, vicino al confine ucraino. 


"Il criminale regime russo ha lanciato missili che hanno preso di mira non solo i civili ucraini, ma sono anche caduti su territorio Nato in Polonia. La Lettonia sostiene pienamente gli amici polacchi e condanna questo crimine". Lo ha affermato il ministro della Difesa lettone, Artis Pabriks. 

È solo di ieri la festa in piazza di Kherson liberata, e già risuonano di nuovo le sirene in tutta l’Ucraina. Kiev, ma non solo, è da qualche ora sotto attacco dei missili russi. Le prime due esplosioni sono state avvertite verso le 14.20, come segnalato dall’agenzia Reuters e da alcuni video condivisi sui social media che mostrano colonne di fumo sulla città.

Ma è stato solo l’inizio: poco dopo un altro attacco missilistico, in pieno centro della capitale, ha colpito due edifici residenziali nel quartiere di Pechersky: sono state udite diverse esplosioni e un primo bilancio parla di quattro missili intercettati. Il ministero degli Interni, poi, ha spiegato che un missile intercettato diretto a una infrastruttura è esploso e i frammenti hanno danneggiato degli edifici civili. Secondo Andriy Yermak, capo dello staff presidenziale ucraino, "la Russia ha risposto al potente discorso di Zelensky al G20 con un nuovo attacco missilistico". "Qualcuno crede seriamente che il Cremlino voglia davvero la pace? Vuole obbedienza", ha aggiunto Yermak su Twitter, "ma, alla fine, i terroristi perdono sempre". 

 

Risposta armata opzione Nato dopo missili su Polonia

Dopo il lancio di missili russi in territorio polacco, la Nato esaminerà l'opportunità di una risposta come prevede l'articolo 5 del Trattato Nord Atlantico siglato nel 1949. La reazione all'attacco non è automatica, anche se ne viene legittimata. L'articolo recita infatti che "le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale".

Quella della risposta armata è, in altre parole, una fra le opzioni previste. A chi spetta valutare la risposta della Nato? Al Consiglio di Sicurezza dei Paesi membri: "Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso", prosegue l'articolo 5, "saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali".

A marzo scorso il presidente americano Joe Biden aveva ribadito all'omologo polacco Andrzej Duda, riferendosi all'articolo 5 del Trattato, che esso costituisce un "vincolo sacro". La Polonia è membro Nato dal 1999. 

 

Guerra Russia-Ucraina, missili ed esplosioni in diverse città. Infrastrutture ed energia a rischio 

Diverse esplosioni sono state avvertite a Vinnitsa, Kryvyi Rih e Poltava, e la regione di Cherkassy, e la contraerea è entrata in azione anche a Kovel, Chernihiv e Leopoli. Qui è stato colpito un importante impianto per la produzione di energia nella regione occidentale, lo ha reso noto il governatore della regione, Maksym Kozytskyi: "A Leopoli vi sono problemi con la distribuzione dell'elettricità, interruzioni nel funzionamento degli operatori mobili. Rimanete nei rifugi! C'è ancora pericolo", ha aggiunto il governatore, rivolgendosi alla popolazione.

I missili russi hanno continuato a cadere anche su Kharkiv, nel nord-est dell'Ucraina, provocando problemi alla linea elettrica; lo riferiscono le autorità locali, aggiungendo che è stata ordinata l'interruzione del servizio della metropolitana. Il sindaco della città, Ihor Terekhov, rivela che nel raid è stata colpita un' "infrastruttura essenziale": "Al momento non si hanno informazioni sulle vittime. A causa di danni alla struttura, ci sono problemi con la fornitura di energia", ha dichiarato su Telegram, annunciando che il servizio di tram e metropolitana è stato interrotto e che gli ingegneri "stanno facendo di tutto per normalizzare la vita a Kharkiv il prima possibile".

Al momento sarebbero in totale un centinaio i missili russi lanciati nel nuovo attacco contro le città ucraine. Registrata una vittima nella capitale.

Ucraina, attacchi missilistici mentre le truppe russe si ritirano lungo il Dnipro

Nel frattempo è dell’ultima ora la notizia che Mosca ha rinviato il ritiro da Kherson per non favorire Biden al voto di midterm. Poco prima il Cremlino aveva annunciato il ritiro da Nova Kakhovka, e le truppe russe sono in ritirata sulla riva sinistra Dnipro.

“I missili di oggi contro l'Ucraina sono ‘uno sputo in faccia’ della Russia' contro i partecipanti al summit in corso a Bali” ha scritto su Twitter l'ambasciatore ucraino all'Onu, Sergiy Kyslytsya, scrivendo "G-19" per escludere la Russia.

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