"Mosca in guerra con l'Europa entro il 2030? Un rischio concreto. Ecco perchè le minacce di Putin non sono da sottovalutare"  - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 09:29

"Mosca in guerra con l'Europa entro il 2030? Un rischio concreto. Ecco perchè le minacce di Putin non sono da sottovalutare" 

Parla Vincenzo Camporini, generale ed ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa  

di Federica Leccese

Camporini: “La minaccia non è priva di fondamento, Mosca lancia un avvertimento reale all’Europa”

“La minaccia non è priva di fondamento: è un avvertimento che arriva da Mosca con potenzialità reali”. Così Vincenzo Camporini, generale ed ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa, commenta ad Affaritaliani la notizia secondo cui la Russia potrebbe attaccare l’Europa nei prossimi anni, in particolare tra il 2027 e il 2030. 

“Ignorare questa minaccia sarebbe molto imprudente. L’Europa, al momento, sta reagendo in modo tutto sommato ragionevole a questo tipo di minacce. Se poi questa reazione sarà messa in pratica in modo davvero efficace, su questo ho qualche riserva. Ma io sono un federalista convinto, quindi riconosco di non essere una voce particolarmente obiettiva sull’argomento”, afferma Camporini, precisando che "si tratta di un avvertimento all’Europa in generale - non tanto all’Unione Europea come istituzione, ma ai Paesi europei nel loro insieme - del tipo: State attenti, perché noi siamo pronti ad attaccare".

“Questa prontezza ad attaccare - continua il Generale -  è però un atteggiamento che presenta diversi aspetti contraddittori. Da un lato, infatti, c’è una forte pressione militare russa nei confronti dell’Ucraina, soprattutto sul fronte del Donbass, dove la città di Pokrovsk è diventata il simbolo sia della resistenza ucraina sia della volontà di avanzata da parte di Mosca. Pokrovsk è una cittadina di circa 60 mila abitanti, più o meno come Afragola: ecco, queste sono le dimensioni di questo punto chiave della strategia russa. Ora, una Russia che non riesce a conquistare una città delle dimensioni di Afragola nell’arco di qualche ora, ma impiega mesi e ancora non ci è riuscita, mostra chiaramente di avere qualche problema dal punto di vista dell’operatività militare”, precisa Camporini. 

Nonostante ciò, rimangono preoccupanti le parole del Generale riguardo la forza militare russa, di gran lunga superiore a quella europea: “Dobbiamo comunque ricordare che parliamo di una potenza militare con una riserva di risorse umane ben più ampia di quella che l’Europa può mettere in campo. Noi, nel complesso delle forze terrestri europee, abbiamo poco più di 90 mila uomini, di cui effettivamente schierabili circa 50 mila; la Gran Bretagna, per esempio, dispone di forze di terra pari a 72 mila unità. Rispetto alla potenzialità demografica russa, la Russia mantiene dunque una postura militare piuttosto preoccupante”, spiega il Generale. 

“E se analizziamo anche la struttura geografica e strategica dei nostri Paesi, vediamo che ci sono tre Stati membri dell’Unione e della NATO - Estonia, Lettonia e Lituania - collegati al resto dell’Alleanza Atlantica da un corridoio con la Polonia largo appena 65 chilometri, stretto tra Kaliningrad e la Bielorussia. Dal punto di vista militare, non dico che sarebbe un gioco da ragazzi, ma certamente non sarebbe impensabile per la Russia occupare quel varco e impedire qualsiasi tipo di supporto militare ai Paesi baltici, che sono piccoli e oggettivamente non hanno alcuna possibilità di resistere a una spinta militare russa, per quanto si possa discutere dell’efficacia delle forze di Mosca”, conclude Vincenzo Camporini.

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