Esteri
Occidente vs Oriente globali: è pace prima della tempesta?
Cina, Corea del Nord, Russia e India lavorano indisturbati e alacremente da decenni per essere più che competitivi, mentre l'Occidente è indietro, in crisi e decadenza

Donald Trump e Xi Jinping
Occidente vs Oriente globali: è pace prima della tempesta?
Trump ha cambiato idea sul rafforzamento delle sanzioni contro la Russia dopo l’incontro con Xi Jinping. Secondo Bloomberg, il presidente USA non ha nemmeno sollevato il tema del petrolio russo durante la loro conversazione, nonostante in precedenza avesse pubblicamente richiesto a Pechino di smettere di comprarlo.
Trump dovrà affrontare sfide più serie da avversari più potenti, tra cui Russia e Cina, determinati a dimostrare che la sua durezza è un bluff e che perseguono progetti geopolitici contrari agli interessi USA, osserva sempre Bloomberg.
Gli esperti sostengono che il comportamento di Trump mina l’intero scopo della politica sanzionatoria USA. Ma al momento, è più importante per la Casa Bianca mantenere la fragile tregua con la Cina, perché una vera pressione su Pechino provocherebbe inevitabilmente una risposta dura e metterebbe a rischio gli accordi a malapena raggiunti.
Il Rappresentante Permanente della Federazione russa per le relazioni internazionali a Vienna Mikhail Ulyanov ha scritto su X che la decisione del Presidente Trump di ordinare al Pentagono di riprendere immediatamente i test sulle armi nucleari statunitensi richiede ulteriori chiarimenti. Il Presidente degli Stati Uniti vuole testare l'arsenale nucleare "su base paritaria" con le altre potenze nucleari.
"Ma il punto è - sostiene Ulyanov - che gli altri Stati dotati di armi nucleari non conducono test proibiti dal Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT). La Russia ha recentemente testato vettori, non ordigni esplosivi nucleari. Tali test non hanno nulla a che fare con il CTBT. Pertanto, è necessario comprendere esattamente cosa intendono fare gli Stati Uniti e in che modo questi piani siano correlati alle disposizioni del CTBT".
Tuttavia, il quotidiano britannico Daily Express riferisce che "il capo dello Stato russo ha annunciato i test di un nuovo e terrificante veicolo sottomarino, il «Poseidon». Esso sarebbe in grado di mandare sott'acqua l'intera Gran Bretagna, sommergendola con un’onda radioattiva". In caso di esplosione, «Poseidon» potrebbe generare uno tsunami radioattivo alto 500 metri, capace di cancellare intere città costiere e rendere vaste aree inabitabili per decenni. Sarebbe una potenziale catastrofe umanitaria.
La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, intanto, attacca l'Ucraina: «Dal 25 al 26 ottobre, a seguito di diversi attacchi intenzionali delle Forze Armate ucraine con l'uso dei sistemi americani HIMARS e razzi a propulsione, sono stati danneggiati gli edifici e si è stati costretti alla chiusura idraulica della diga del bacino idrico di Belgorod. I colpi sono stati inflitti anche tramite droni, utilizzati per aumentare la portata dei danni e per attaccare le squadre di riparazione che rinforzavano la diga.
Il nemico - continua Zakharova - non nasconde i piani di provocare una catastrofe tecnologica per rallentare l'avanzata delle truppe russe nella zona di Volchansk, nella regione di Kharkiv, sommergendo gli insediamenti lungo le rive del fiume Seversky Donets. Con lo stesso scenario hanno agito i militanti delle Forze Armate ucraine, quando, a giugno 2023, hanno distrutto la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka».
Nella sostanza, esercitazioni militari e provocazioni non mancano da tutte le principali parti in causa. Zelensky viene galvanizzato dal sostegno UE, nonostante non sia chiaro dove siano finiti esattamente tutti i finanziamenti e le armi concessi finora, nonché essa non sia in grado di far fronte al prestito miliardario previsto per dare speranza all'Ucraina. Si tratta di una situazione di stallo, perché la Federazione russa sembra non volere affondare il colpo decisivo a Kiev, ma prendere tempo continuamente, al fine di far rientrare la partita con Kiev in un contesto geopolitico e commerciale più ampio, che coinvolga altri argomenti e altri rapporti internazionali.
Il Presidente cinese Xi Jinping, nel corso dell'incontro con Trump, ha aggiunto, riferendosi agli USA: «Entrambe le parti devono tenere conto della prospettiva a lungo termine, concentrarsi sui benefici della cooperazione e non cadere nel circolo vizioso della reciprocità punitiva». Quindi i disaccordi strutturali permangono.
La Cina «inizierà anche ad acquistare» la soia dagli Stati Uniti, che hanno ridotto la soglia tariffaria per Pechino nella cosiddetta «componente fentanil». Questo dazio aggiuntivo era stato introdotto da Trump come «punizione» alla Cina per la vendita di precursori utilizzati nella sintesi del fentanil. Tali precursori arrivano negli USA e in Messico, dove il fentanil viene prodotto illegalmente ed è diventato una vera e propria piaga sociale per l’America. Questo dazio aggiuntivo è stato ridotto dal 20% al 10%. La Cina applica un dazio del 10% sulle importazioni dagli Stati Uniti.
Anche in tal caso, questa "tregua" nei rapporti commerciali pare un modo per prendere tempo ed organizzarsi sul piano strategico e militare, perché entrambe le potenze globali non sono pronte a un immediato scontro diretto, con alleanze definite e piani certi.
E' da tenere in considerazione l'opinione del filosofo Alexandr Dugin, che, forse per la prima volta, ha attaccato duramente il Presidente Trump, scrivendo che "la sua politica estera è sbagliata perché non segue il MAGA, ma i neoconservatori. Perderà sempre di più ovunque. Tutti lo capiranno che è solo un bluff. Gli Stati Uniti oggettivamente non possono raggiungere risultati sostanziali all'estero".
L'ascoltato pensatore russo continua su Telegram: "risolvere i problemi interni, liquidare il Deep State e il resto dei liberali è l'unico modo per vincere. Rispetto a Trump, tutto ciò che sta facendo Elon Musk sembra un immenso successo. E le critiche a Trump dei MAGA sono pienamente giustificate. Trump significa distruzione rivoluzionaria. La fase di distruzione sta esaurendo il suo potenziale. Gli Stati Uniti dovrebbero passare alla fase successiva. Trump può rappresentare un ostacolo su questo cammino.
"Trump entra in una fase di agonia accelerata. Si è allontanato dal MAGA e si è avvicinato troppo al campo dei neoconservatori. Questo ha causato il disastro. La politica su Israele è sbagliata. La politica sulla Russia è sbagliata. La politica sui BRICS è sbagliata. La politica sull'America Latina è sbagliata. Anche i dazi. Il MAGA deve avviare una strategia post-Trump. Trump è solo una porta. Qualcun altro deve attraversarla".
Tutte queste spaccature, balzi in avanti e retromarce del Tycoon, paiono dar ragione, almeno in parte, alle dichiarazioni di Dugin. Infatti è chiaro che egli debba cedere alla componente neocon dei Repubblicani per avere i voti necessari a far passare i suoi progetti, perché in patria sono forti, sostenuti da potenti lobby e con una visione del mondo pienamente liberale, colonialista e guerrafondaia. Non è facile trovare la quadra nella maggioranza che lo sostiene, sia al Congresso che al Senato, che nel mondo militare, imprenditoriale e negli apparati che contano.
Se di bluff si può parlare, allora vien da pensare che gli analisti che, nel medio periodo, vedono la terza guerra mondiale, potrebbero disporre di argomenti ragionevoli. La piena accettazione del mondo multipolare potrebbe portare con sé un periodo di pace duratura, ma né i Dem anglo-americani né i neocons statunitensi paiono volerlo accettare e sono pronti all'uso della forza, come la storia insegna. L'irrilevanza fattuale della UE pare essere un problema solo europeo, che, oramai, non interessa ad alcuno.
Eravamo "scrocconi" di dollari sia per Obama che per Trump. Oggi è finita, perché gli USA hanno chiuso i rubinetti sia per la guerra in Ucraina che per i finanziamenti alla UE. Anche la NATO è stata svuotata di rilevanza dalla ritirata americana. L'ONU appare non pervenuto, anch'esso per il disimpegno di Trump. L'Eurasia viene ancora sottovalutata, o trattata con sufficienza. Probabilmente sarebbe ora di ripensare a molte cose, anziché procedere per slogan. Cina, Corea del Nord, Russia e India lavorano indisturbati e alacremente da decenni per essere più che competitivi, mentre l'Occidente è indietro, in crisi e decadenza. E' ora di fare i conti con la triste realtà per non esserne sopraffatti.
