Parsi: "Isis in Turchia è pericolo grave, occorre bombardare"
di Fabio Massa
Vittorio Emanuele Parsi è professore ordinario (2004) di Relazioni Internazionali nella facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell'Università Cattolica. "Di fronte all'avanzata dell'Isis che adesso minaccia la Turchia - spiega ad Affaritaliani.it - c'è un'unica soluzione: partecipare in modo più consistente ai bombardamenti. Diplomazia? Non si può trattare con i terroristi". L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Professor Parsi, l'Isis è una minaccia per l'Europa o sono solo proclami?
No, assolutamente, non sono solo proclami. Effettivamente è una minaccia per l'Europa. Perché provano e vogliono colpirla. E perché l'Isis riesce ad avere una capacità di attrazione su una parte sì estremamente minoritaria dei musulmani, ma assolutamente non irrilevante numericamente.
Il fatto che stia minacciando la Turchia è solo un fatto grave dal punto di vista simbolico?
No, è un fatto grave dal punto di vista sostanziale, perché eleva in modo drammatico il rischio di un coinvolgimento turco. E se la Turchia è coinvolta, vuol dire che è coinvolta la Nato. Purtroppo le attività dell'Isis rinfocolano ambizioni geopolitiche turche che sembravano sopite.
L'Europa che cosa dovrebbe fare?
La risposta è semplice: dovremmo partecipare in modo più consistente alle attività di bombardamento.
Quindi non c'è nessuna ipotesi di via diplomatica?
Non esiste alcuna ipotesi di trattativa con l'Isis, guai a chi solleva un'ipotesi di questo tipo. Noi non dobbiamo trattare con i terroristi. L'unica soluzione, per adesso, è il bombardamento. Poi si vedrà.
@FabioAMassa